Titolo:Amadeus Anno:1984 Genere:Drammatico Regia:Milos Forman Produzione:SAUL ZAENTZ COMPANY Cast:
F. MURRAY ABRAHAM ANTONIO SALIERI TOM HULCE WOLFGANG AMADEUS MOZART ELIZABETH BERRIDGE COSTANZA MOZART SIMON CALLOW EMANUEL SCHIKANEDER ROY DOTRICE LEOPOLD MOZART KENNY BAKER COMMENDATORE LISABETH BARTLEIT PAPAGENA BARBARA BRYNE FRAU WEBER MARTIN CAVANI SALIERI GIOVANE RODERICK COOK CONTE VON STRACK CHRISTINE EBERSOLE CATERINA CAVALIERI RICHARD FRANK PADRE VOGLER PATRICK HINES KAPPELLMEISTER BONNO JEFFREY JONES IMPERATORE GIUSEPPE II CHARLES KAY CONTE ORSINI - ROSENBERG NICHOLAS KEPROS ARCIVESCOVO COLLOREDO PHILIPPE LENKOWSKY CAMERIER DI SALIERI HERMAN MECKLER PRETE JONATHAN MOORE BARONE VAN SWIETEN CYNTHIA NIXON LORL DOUGLAS SEALE CONTE ARCO MIROSLAW SEKERA MOZART GIOVANE
Nella Vienna di Giuseppe II, l' "illuminato sovrano", figlio di Maria Teresa d'Austria, arriva Wolfgang Amadeus Mozart. Lo presenta Salieri (di poco maggiore del giovanissimo salisburghese), musicista di corte, rispettato ed apprezzato ovunque. Mozart fa presto a farsi ammirare per il suo immenso talento dalla gaia società viennese; abituato a correre l'Europa, ad incontrare successi clamorosi per ogni dove, come autore e come interprete, suscita grandi entusiasmi, ma anche inimicizie e gelosie. Salieri, che conosce i limiti della propria professionalità musicale, comincia così a nutrire verso il suo competitore un autentico odio: ne ammira affascinato la musica stupenda, ma ce l'ha con lui per una vita considerata "oscena", per certi suoi comportamenti e frasari assai liberi. E ce l'ha, soprattutto, con l'eterno Padre, il quale permette che un terreno siffatto produca una impareggiabile fioritura, mentre a lui, Salieri, non è, nè forse sarà mai, consentito che di restare null'altro che un mediocre. Mozart, intanto, continua a creare e a dare concerti. I teatri viennesi ospitano, volta a volta, capolavori come il "Ratto dal Serraglio", "Don Giovanni" e il "Flauto magico"; opere tutte di straordinaria novità e bellezza.
Salieri, altri accademici e miopi funzionari di Stato, fanno il possibile per contrastare o limitare il successo del nuovo astro. Ma Mozart sembra trionfare anche nell'animo del Sovrano. Mentre Amadeus, che ha sposato Costanza, continua sulla strada intrapresa, Salieri, roso dall'invidia giura a se stesso che non avrà pace finchè non lo vedrà morto, disteso su di un catafalco e avvolto dalle volute della sua mirabile musica. Mozart, al termine di una vita breve e movimentata, è ormai povero ed ammalato; abbandonato da Costanza, accetta, per necessità impellenti di denaro, di comporre un "Requiem", che un misterioso committente gli paga parzialmente in anticipo, purchè faccia presto. Amadeus, che ha visto nello sconosciuto un triste ambasciatore di morte, si pone con gran fatica al lavoro, ma del "Requiem " non potrà comporre che due sole parti, dettandone la materiale scrittura, durante l'agonia, allo stesso Salieri, accorso al suo capezzale, che in quelle pagine sublimi avverte, una volta di più, tutta l'altezza del genio e, al tempo stesso, un chiaro segno del destino. Mozart muore; Costanza tardivamente torna da lui: solo qualche persona seguirà lo squallido funerale, nè mai a nessuno sarà dato di poter identificare le ossa del genio di Salisburgo. La vicenda è raccontata da Salieri, che si immagina ospitato in un cronicario, ormai vecchio e pressocchè dimenticato - lui e la sua musica - da tutti, un Salieri che, nei suoi vaneggiamenti senili, a volte si accusa di aver ucciso quell' Amadeus, uomo riprovevole per la sua vita, ma straordinario e incomparabile musicista.
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