MAU releaser present :
LOCANDINA
SCHEDA
Titolo originale:Zodiac[/color]
Paese: USA
Anno: 2007
Durata: 158'
Genere: thriller, drammatico
Regia: David Fincher
Distribuzione (Italia/USA): Warner Bros
TRAMA
"...Non annuncerò più a nessuno gli omicidi che commetterò, sembreranno rapine
ordinarie, omicidi passionali e qualche falso incidente, ecc..." E' il caso irrisolto per
eccellenza. La furia devastatrice di un pazzo che non è mai stato catturato;
l'inafferrabile assassino dei messaggi cifrati che tenne la nazione col fiato sospeso, un
vero e proprio Jack lo Squartatore americano. Rivendicò pubblicamente 13 aggressioni,
poi altre, altre due dozzine. La polizia lo incriminò per sette di queste, per cinque morti.
Il vero numero delle vittime potrebbe restare sconosciuto per sempre. Una cosa è
certa: quel numero comprende anche i vivi. Basato sulla storia vera di un serial killer
che terrorizzò la zona della Baia di San Francisco e si beffò delle autorità di quattro
giurisdizioni con i suoi messaggi cifrati e le sue lettere per decenni. Dare la caccia al
cacciatore diventò un'ossessione per quattro uomini, un'ossessione che li fece
diventare l'ombra di loro stessi, le loro vite in balìa dell'infinita serie di indizi lasciati
dall'assassino.
RECENSIONE
[b][font=Verdana]Dopo film come "Se7en" e "Fight Club" (ma anche "The game") da David Fincher ci si
aspetta sempre il thriller sofisticato, quello con un finale a chiave che fino alla fine non
ti fa capire chi è il colpevole e, soprattutto, di cosa. Con Zodiac i presupposti erano
completamente diversi. La storia infatti è vera, ed è quella del serial killer che tra il
1969 e il 1970 terrorizzò la baia di San Francisco rivendicando pubblicamente ben 13
aggressioni. Un caso che non ha mai visto nessun imputato essere condannato e che
quindi per essere raccontata in maniera interessante (capire l'assassino è il gioco per
eccellenza dello spettatore di questo genere di film) doveva avere un altro punto di
vista, un altro "centro". Fincher lo trova nelle ossessioni di tutti coloro che si
impegnarono all'epoca e per oltre venti anni alla ricerca del colpevole. Parte dal
romanzo omonimo di Robert Graysmith (nel film interpretato da Jake Gyllenhaal) per
farne un film corale sull'impegno e conseguenze che quei tragici eventi ebbero sulla
vita non solo delle vittime, ma anche di chi vi si trovò indirettamente invischiato.
Un lavoro corale in cui l'assassino è protagonista quanto gli altri personaggi. I suoi
omicidi vengono rappresentati, i suoi discorsi riportati grazie ai messaggi che lasciò
alla polizia e ai giornali, i suoi pensieri interpretati a voce alta da chi di volta in volta
ne aveva interesse. La narrazione è lineare e supportata da opportune didascalie, su
luogo e tempo di ogni scena. Attenzione è data, attraverso piccoli, ma interessanti
espedienti (si pensi alla costruzione accelerata del grattacielo), al passare del tempo,
elemento importantissimo sia ai fini della comprensione del "fallimento" dei detective,
che del sacrificio richiesto a chi all'epoca, ebbe senso del dovere.
SCREENSHOTS
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