Titolo originale: Ray Nazionalità: USA Anno: 2004 Genere: Drammatico, misicale Durata: 152 minuti
Soggetto: Taylor Hackford, James L. White Sceneggiatura: James L. White Montaggio: Paul Hirsch Musiche: Ray Charles, Craig Armstrong Fotografia: Pawel Edelman Effetti speciali: Chris Bailey, Bob Cooper Scenografia: Stephen Altman Produzione: Howard Baldwin, Karen Elise Baldwin, Stuart Benjamin, Taylor Hackford Distribuzione: UIP Sito ufficiale: http://www.raymovie.com Data di uscita: 21 Gennaio 2005 (cinema)
Ray Charles Robinson si innamorò della musica da piccolissimo. A cinque anni suonava già il pianoforte. Poi, una serie di avvenimenti tragici cambiò per sempre il corso della sua vita. Ray fu testimone della terribile morte del fratello George, annegato in un incidente di cui Ray stesso si sentiva responsabile. Poco tempo dopo, in conseguenza del trauma e di un grave glaucoma, iniziò a perdere la vista. A sette anni era ormai cieco e, su insistenza della madre, amorevole ma inflessibile, imparò a orientarsi nel mondo affidandosi al suo udito e ai suoni di cui subiva il fascino. Non volle mai utilizzare un bastone, un cane guida o nessun altro strumento che lo rendesse in qualche modo dipendente...
Ray Charles al piano. Inizia lo show.
Le mani corrono lungo la tastiera. Bianco, nero, nero, bianco e di nuovo nero. Le combinazioni di tasti sono infinite, il ritmo coinvolge: la musica ti entra dentro per far vibrare l'anima. Non è importante che sia jazz, blues, gospel, country, rock'n'roll o rhythm'n'blues, ad emozionarci è lui, Ray Charles, la sua voce, il suo genio. Quando ancora i dischi vendevano secondo la bravura degli artisti, quando i musicisti non erano modelli riciclati e a scatenare una platea di spettatori erano le note e non i balletti, allora nacque il mito di Ray Charles Robinson.Un uomo cui il destino levò la vista perché non potesse sbagliare strada: il suo compagno di vita doveva essere il piano, e così è stato. Non furono però solo luci e successi. Ray e la famiglia, Ray e le donne, Ray e le leggi razziali, Ray e, soprattutto, la droga. Un percorso quest'ultimo, che una volta intrapreso ha poche vie di fuga e un'unica destinazione...
Iniziato a preparare con il placet di Ray Charles (è morto poi il 10 Giugno 2004), il film ci propone i primi circa 40 anni della vita del grande musicista. Un grande racconto, scevro di virtuosismi, che emoziona non meno delle sue tante canzoni approfondendo senza retorica e compassione le ombre di un passato tutt'altro che comune.
Il film è trainato da un Jamie Foxx (già ammirato nel recente Collateral) a dir poco strepitoso. Il suo è un vero e proprio one-man-show che non tradisce il ricordo del vero Ray Charles ancora fresco nella memoria dello spettatore, ricalcaldone invece perfettamente tutti i contorni. Intorno a lui si muove un ottimo cast composto da attori finora di secondo piano del panorama hollywoodiano, tra cui la bravissima Kerry Washington nel ruolo della moglie dell'artista.
E' l'interpretazione di Jamie Foxx, a fare la differenza e a valere il prezzo del biglietto. Foxx, scelto per questo ruolo in seguito alla performance in Ogni maledetta domenica, suona il piano, come Ray, dall'età di 3 anni e da adolescente dirigeva un coro gospel. Nonostante non conoscesse nel dettaglio la musica del genio, l'attore, che rischia di vincere l'Oscar (grazie anche all'ottima performance in Collateral), ha frequentato scuole di braille, partecipato a sessioni di registrazioni soul e blues, e ha vissuto per dodici ore al giorno con gli occhi bendati, per capire realmente cosa significasse essere un non vedente. Non volevo solamente imitarlo, volevo catturare l'essenza del suo spirito, del suo modo di essere, ha dichiarato Foxx.
E' lui il mattatore, ed è impressionante come un film di due ore e mezza, possa reggersi sulle spalle di una persona sola. One man band. One man soul.
La splendida fotografia di Pawel Edelman e la regia convenzionale, ma apprezzabile di Taylor Hackford contribuiscono a creare quella giusta sensazione di realtà storica e leggenda che hanno fatto e faranno sempre di Ray Charles uno di quei personaggi immortali. A meno che l'uomo non decida in futuro di fare a meno della musica...
Premi: * 2 Premi Oscar 2005 (su 6 nomination): Oscar al miglior attore (Jamie Foxx) e Oscar al miglior sonoro
* Golden Globe 2005 (su 2 nomination): Golden Globe per il miglior attore in un film commedia o musical (Jamie Foxx)
* BAFTA: BAFTA al miglior attore protagonista (Jamie Foxx), BAFTA al miglior sonoro
* 3 Satellite Awards 2004: miglior attore in un film commedia o musicale (Jamie Foxx), migliore attrice non protagonista in un film commedia o musicale (Regina King), migliore sceneggiatura originale
* National Board of Review Awards 2004: National Board of Review Award al miglior attore (Jamie Foxx)
* Kansas City Film Critics Circle Awards 2005: miglior attore (Jamie Foxx)
La frase: "Baby, quando io cammino fuori da quella porta io cammino da solo nel buio..."
Code:
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Formato/Info : Audio Video Interleave
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