Titolo originale: Che ne sarà di noi
Nazione: Italia
Anno: 2003
Genere: Commedia
Durata: 100'
Regia: Giovanni Veronesi
Produzione: Aurelio De Laurentis
Distribuzione: Filmauro
Data di uscita: 05 Marzo 2004 (cinema)
Silvio Muccino, Violante Placido, Giuseppe Sanfelice, Elio Germano, Valeria Solarino, Enrico Silvestrin, Katy Luoise Sanders, Myriam Catania
Matteo, Manuel e Paolo dopo la maturità partono per un viaggio nella magica isola di Santorini. In realtà Matteo insegue la bella Carmen, un po' piú grande e matura di lui, di cui è innamoratissimo. Un viaggio carico di aspettative e di paure che li renderà piú consapevoli e ottimisti.
Veronesi torna alla regia dopo le immonde brutture di "Streghe verso nord" e "Il mio West", e si appoggia ad una sceneggiatura di Silvio Cuccino (fratello dell'ormai noto regista) che dovrebbe garantire non solo freschezza, ma anche la possibilità di rinnovarsi. Il risultato è un film che sembra essere girato da Muccino Senior privo di un'identità ben specifica.
Matteo (Silvio Muccino), Manuel (Elio Germano / Respiro) e Paolo (Giuseppe Sanfelice / La stanza del figlio) sono tre amici che dopo l'esame di maturità decidono di festeggiare partendo per un viaggio insieme. Quale? Il sogno di varie generazioni: fare l'interail e spostarsi in Europa.
Matteo però ha una storia con Carmen (Violante Placido / L'anima gemella), una ragazza più grande di lui, che ha deciso di partire per la Grecia ignorandolo.
Disperato Matteo convince, con l'inganno, i suoi amici a partire alla volta di Santorini con la convinzione di potersi riunire a Carmen.
L'esperienza sarà una sorta di viaggio iniziatico per i tre che prenderanno coscienza, o tenteranno, di alcune fondamentali regole di vita e ne usciranno profondamente cambiati.
Sul fatto che il film sia divertente e coinvolgente non vi è alcun dubbio, come anche sulla possibilità di ripercorrere episodi che noi stessi abbiamo vissuto, ma la mancanza di originalità e la scontatezza di molti episodi può risultare pesante. C'è poi da considerare che, come di consueto, il film tratteggia la vita e i dubbi di una classe sociale ben definita, oltre che ristretta, senza decontestualizzarla; una borghesia capitolina medio alta dove anche l'abito apparentemente più casuale è firmato e dove la banalità è un mezzo di integrazione.
Curiosità: il salto della scogliera è di 32 metri (4 in meno di quello famoso di Acapulco).
La frase: "Quando ti affibbiano un soprannome è finita! Saluti il tuo nome vero che scompare per sempre anche dall'anagrafe."
Indicazioni: Per i "mucciniani".
http://www.youtube.com/watch?v=6RtjeZ_Xyw4
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