Autore: Jeffery Deaver
Editore: Sonzogno
Genere: narrativa straniera
Sottogenere: Thriller
Collana: Best seller
Lingua originale: inglese
Protagonisti: Lincoln Rhyme
Coprotagonisti: Amelia Sachs
Altri personaggi: Fred Dellray, Lon Sellitto
Serie: Lincoln Rhyme
Traduttore: Massaron S.
Data pubblicazione: Jun 2002
Jeffery Deaver, giornalista giallista americano, è nato nei pressi di Chicago nel 1950, divorziato, senza figli, vive in Virginia vicino a Washington, D.C. ed in California.
Suo padre era un copywriter di pubblicità e sua madre era una casalinga. Dopo gli studi primari Jeffer Deaver, che già da bambino ha l'hobby della scrittura, frequenta il corso di giornalismo al'Università del Missouri guadagnandosi da vivere come autore di canzoni e redattore per riviste d'arte.
Trasferitosi a New Yorke, pur continuando a coltivare la passione per la poesia, si laurea in legge all'Università Fordham.
Assunto come avvocato per una grande ditta di Wall Street, Jeffery Deaver esercita questa professione per otto anni, ma intanto scrive racconti e romanzi di suspense, il genere che preferisce come lettore.
Nel 1990 decide di dedicarsi alla scrittura a tempo pieno: fonda la collana "Lincoln", lavora come criminalista al NYPD, e firma i suoi romanzi con lo pseudonimo di William Jefferies.
Da quando a 11 anni ha scritto il suo primo romanzo, composto da due capitoli, Jeffery Deaver ha scritto molti romanzi che sono stati tradotti in dodici lingue, ma la vera notorietà l'ha raggiunta con il romanzo "Il collezionista d'ossa", pubblicato in Italia nel 1997 dal quale è stato tratto l'altrettanto gettonato trhiller cinematografico ed vinto il prestigioso Premio "Nero Wolf".
Più volte finalista all'Edgar Award, vincitore di due Ellery Queen Readers Award, è l'autore di opere in cui la narrazione si svolge con ritmo e tensione stringenti come "Il silenzio dei rapiti", "Pietà per gli insonni", "La lacrima del diavolo", "Profondo blu", altri romanzi con Lincoln Rhyme e Amelia Sachs: "Lo scheletro che balla", "La sedia vuota", "La scimmia di pietra", "L'uomo scomparso", "La dodicesima carta" e racconti di suspence.
Lincoln Rhyme, tetraplegico detective, che immobilizzato a letto può muovere solo la testa e un dito e la poliziotta fresca d’accademia Amelia Sachs sono i personaggi principali dei suoi romanzi e protagonisti di una serie di perfetti thriller contemporanei che hanno raccolto intorno alle opere di Jeffery Deaver un gran numero appassionati del genere.
Trilogia di Rune
1. Nero a Manhattan (Manhattan Is My Beat, 1988) (Rizzoli, 2009)
2. (Death of a Blue Movie Star, 1990)
3. (Hard News, 1992)
Ciclo di John Pellam
1. Sotto terra (Shallow Graves, 1992) (Sonzogno, 2006) 2. Fiume di sangue (Bloody River Blues, 1993) (Sonzogno, 2007) 3. L'ultimo copione di John Pellam (Hell's Kitchen, 2001) (Sonzogno, 2007)
Ciclo di Lincoln Rhyme
1. Il collezionista di ossa (The Bone Collector, 1997) (Sonzogno, 1998 - Bur, 2002)
2. Lo scheletro che balla (The Coffin Dancer, 1998) (Sonzogno, 1999 - Bur, 2003)
3. La sedia vuota (The Empty Chair, 2000) (Sonzogno, 2000 - Bur, 2004)
4. La scimmia di pietra (The Stone Monkey, 2002) (Sonzogno, 2002 - Bur, 2006)
5. L'uomo scomparso (The Vanished Man, 2003) (Sonzogno, 2003 - Bur, 2007)
6. La dodicesima carta (The Twelfth Card, 2005) (Sonzogno, 2005 - Bur, 2008)
7. La luna fredda (The Cold Moon, 2006) (Sonzogno, 2006 - Bur, 2009) 8. La finestra rotta (The Broken Window, 2008) (Rizzoli, 2008 - Bur, 2009)
Ciclo di Kathryn Dance
1. La bambola che dorme (The Sleeping Doll, 2007) (Sonzogno, 2007 - Bur, 2009)
2. (Roadside Crosses, 2009)
Altri romanzi
* (Mistress of Justice, 1992)
* (The Lesson of Her Death, 1993)
* Pietà per gli insonni (Praying For Sleep, 1994) (Baldini & Castoldi, 1994 - Sonzogno, 1999 - Bur, 2002) * Il silenzio dei rapiti (A Maiden's Grave, 1995) (Sonzogno, 1999 - Bur, 2000) * La lacrima del diavolo (The Devil's Teardrop, 1999) (Sonzogno, 1999 - Bur, 2001)
* (Speaking In Tongues, 2000)
* Profondo blu (The Blue Nowhere, 2001) (Sonzogno, 2001 - Bur, 2009)
* Il giardino delle belve (Garden Of Beasts, 2004) (Sonzogno, 2004 - Bur, 2008)
* Insieme per sempre (Forever, 2005) (Sonzogno, 2007) * I corpi lasciati indietro (The Bodies Left Behind, 2008) (Rizzoli, 2009)
Antologie
* Suspense. I più bei racconti gialli degli ultimi cento anni (a cura di Jeffery Deaver) (A century of great suspense stories, 2001) (Sonzogno, 2002 - Bur, 2004) * Spirali. 16 racconti gialli (Twisted, 2003) (Sonzogno, 2004 - Bur, 2008)
* (Nocturne, 2004)
* La notte della paura (More Twisted, 2006) (Rizzoli, 2008) * Deviazioni: Insieme per sempre Il compromesso di Keller (Sonzogno 2007)
La mano di un uomo con un dito scuoiato fino all'osso viene ritrovata da Amelia Sachs sotto un binario abbandonato nel West Side di New York. L'agente vuole proteggere la scena del crimine a tutti i costi e per questo sarà richiamata duramente dai suoi superiori, troppo occupati da una conferenza delle Nazioni Unite, che si sta tenendo in quei giorni proprio a New York. Sempre per lo stesso motivo Lincoln Rhyme, ex-poliziotto, ora un tetraplegico costretto sulla sedia a rotelle, incaricato di dirigere le operazioni della polizia, vuole che sia proprio lei a sostituirlo sulle scene dei crimini. Comincià così fra scontri, anche abbastanza pesanti, la collaborazione fra Amelia e Rhyme che li porterà a conoscere sempre di più la follia di quell'assassino che ama le ossa. Grazie al coraggio dell'agente e all'intelligenza del criminalista, i due riusciranno a salvare delle vittime ormai ridotte in fin di vita e ad avvicinarsi sempre di più all'identità del collezionista di ossa, che alla fine verrà "fregato", come dirà lo stesso Rhyme. Inoltre Amelia dovrà convincere il criminalista a non suicidarsi, una decisione che ha preso perché stanco ormai di vivere solo dalle spalle in su.
Incipit:
Voleva soltanto dormire.
L'aereo era atterrato con due ore di ritardo e c'era stata un'attesa infinita per i bagagli. E poi l'autonoleggio aveva fatto casino: la limousine se n'era andata un'ora prima. E così, ora stavano aspettando un taxi.
Lei era in fila con gli altri passeggeri, il corpo snello piegato in avanti per il peso del computer portatile. John sproloquiava qualcosa sui tassi di interesse e su nuovi modi possibili di rine¬goziare l'accordo, ma tutto ciò che lei riusciva a pensare era: Sono le dieci e mezzo di venerdì sera. Voglio mettermi in tuta e buttarmi sul letto.
Gli occhi fissi sulla fiumana senza fine di taxi gialli. Qualco¬sa, nel colore e nella somiglianza delle automobili tra loro, le ricordava gli insetti. E rabbrividì alla sensazione di fastidio che le tornò in mente, un ricordo della sua infanzia sulle monta¬gne, quando lei e il fratello si imbattevano in un tasso sventra¬to da qualche animale o scalciavano un nido di formiche rosse e rimanevano a osservare attoniti la massa umida di corpi e zampette brulicanti.
TJ. Colfax avanzò stancamente quando il taxi accostò e si fermò accanto alla banchina di attesa con uno stridio di freni.
Il tassista aprì il bagagliaio, ma rimase in macchina. Avrebbe¬ro dovuto caricarsi da soli le valigie, la qual cosa mandò John su tutte le furie. Era abituato ad avere gente che faceva le cose al suo posto. A Tammie Jean non importava: di tanto in tanto, riusciva ancora a sorprendersi di avere una segretaria che le batteva a macchina le lettere e le archiviava i documenti. Buttò la valigetta nel bagagliaio, chiuse il portello e salì in macchina.
John entrò dopo di lei, sbatté la porta e si tamponò la faccia rotondetta e la testa semicalva come se lo sforzo di infilare la sacca da viaggio nel bagagliaio gli avesse esaurito le forze.
«Prima fermata alla Settantaduesima Est», borbottò John attraverso il divisorio.
«Poi nell'Upper West Side», aggiunse TJ. Il pannello di plexiglas tra i sedili posteriori e quelli anteriori era piuttosto rigato, e TJ. riusciva a malapena a vedere il tassista.
La macchina partì rapidamente e poco dopo si immise sull'autostrada verso Manhattan.
«Guarda», disse John, «ecco perché c'è tutta questa folla.»
Stava indicando un tabellone pubblicitario che dava il ben¬venuto ai delegati per la conferenza di pace delle Nazioni Unite, che sarebbe iniziata lunedì. Ci sarebbero stati diecimila visitatori, in città. TJ. alzò lo sguardo verso il tabellone — bianchi, neri e asiatici che sorridevano e salutavano con la ma¬no. C'era qualcosa che non andava nel disegno, però. Le pro¬porzioni e i colori erano sbagliati. E le facce sembravano tutte smorte.
«Ultracorpi», borbottò TJ.
Stavano percorrendo a velocità sostenuta l'ampia autostrada a quattro corsie, che risplendeva di un giallo innaturale sotto le luci dei lampioni. Oltre il vecchio cantiere navale, oltre i moli di Brooklyn.
Finalmente, John smise di parlare, prese il suo Texas Instru¬ments e cominciò a macinare cifre sulla tastiera. TJ. si rilassò contro lo schienale, osservando i marciapiedi fumosi e i volti imbronciati delle persone sedute sulle verande delle case di arenaria prospicienti l'autostrada. Nel calore, le facce sembra¬vano semicomatose.
Faceva caldo anche nel taxi, e TJ. allungò una mano verso il pulsante che abbassava il finestrino. Non fu affatto sorpresa di scoprire che non funzionava. Si allungò dalla parte di John. Anche quello era rotto. In quel momento, si accorse che man¬cavano anche i fermi delle portiere.
E anche le maniglie.
La sua mano scivolò lungo la portiera, tastando in cerca del¬la maniglia. Niente... era come se qualcuno l'avesse tagliata con una sega elettrica.
«Cosa c'è?» domandò John.
«Be', le portiere... come le apriamo?»
John stava guardando i pomelli mancanti quando il cartello per il Midtown Tunnel sfrecciò accanto ai finestrini.
«Ehi!» John batté con forza sul divisorio di plexiglas. «Ha saltato l'uscita. Dove sta andando?»
«Forse ha intenzione di passare per il Queensboro», suggerì TJ. Prendendo il ponte di Queensboro si allungava la strada, ma si evitava anche il pedaggio del tunnel. La donna si sporse in avanti e bussò sul divisorio, servendosi dell'anello.
E’ il primo libro del ciclo di Lincoln Rhyme: molto bello. I colpi di scena animano dalla prima all’ultima pagina tenendo il lettore col fiato sospeso. Una storia molto ben articolata con un’accoppiata di personaggi eccellente che rende fluida la lettura ma nello stesso tempo coinvolgente fino all’ultimo. Valido il film tratto dal romanzo ma nel confronto il libro è superlativo.
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