http://forum.tntvillage.scambioetico.org/index.php?showtopic=319068 Letteralmente il titolo originale Der müde Tod significa: La Morte stanca.
«Ballata popolare tedesca in sei canti», recita la didascalia iniziale. Il film dichiara la sua struttura e l'atmosfera musicale che lo caratterizzano. Come una ballata, è composto da un antefatto; tre storie in costume; un ultimo atto; il finale.
La Morte fa un patto con la fanciulla cui ha tolto il fidanzato: glielo riporterà se lei salverà la vita di almeno una delle tre luci che, in una foresta di candele, si stanno spegnendo, e la porterà in tre paesi e in tre epoche diverse. La fanciulla non ci riesce, ma la Morte le offre una quarta possibilità. Scandito in un prologo, un epilogo e 3 episodi centrali (arabo-moderno; italiano-rinascimentale; cinese-antico), ha l'ambizione di ripetere la formula e il successo internazionale (che ottenne) dell'americano Intolerance (1916) e del danese Pagine dal libro di Satana (1920). Il materiale narrativo dei 3 aneddoti non è omogeneo alle sequenze di apertura e di chiusura, notevoli soprattutto a livello plastico e scenografico: la personificazione della Morte (Goetzke), il quadrilatero senza uscita delle mura del cimitero, la scalinata gotica, la selva dei ceri. Al di là delle componenti mistiche, esoteriche, negromantiche (della sceneggiatrice Thea von Harbou), rimane il tema dominante del cinema di Lang: la lotta degli uomini contro il fato. I trucchi (effetti speciali) del film furono imitati a Hollywood, soprattutto da Raoul Walsh per Il ladro di Bagdad (1924)
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