Titolo originale: Paese: USA Anno: 2018 Durata: 106 minuti Genere: Horror
Soggetto: Basato sui personaggi reati da John Carpenter e Debra Hill Sceneggiatura: David Gordon Green, Danny McBride, Jeff Fradley Fotografia: Michael Simmonds Montaggio: Timothy Alverson Musiche: Cody Carpenter, John Carpenter, Daniel A. Davies Scenografia: Richard A. Wright Costumi: Emily Gunshor Trucco: Holly Sago Effetti speciali: Heath Hood, James Jenkins, Morgan McMath Rogers Produttore: Malek Akkad, Bill Block, Jason Blum Produzione: Blumhouse Productions, Miramax, Night Blade Holdings, Rough House Pictures, Trancas International Films, Universal Pictures Distribuzione: Universal Pictures Sito ufficiale: www.halloweenmovie.com Data di uscita: 25 Ottobre 2018 (Cinema)
Laurie Strode giunge allo scontro finale con Michael Myers, l’uomo mascherato che le ha dato la caccia da quando era sfuggita per un soffio alla carneficina della notte di Halloween avvenuta quattro decenni prima.
Partono i titoli di testa. Il font è quello dell’originale, il colore arancione anche. C’è anche la jack-o-lantern, che da marcia e appassita torna lentamente alla sua forma originaria: l’orrore sta rinascendo, e rinasce lì da dove tutto era cominciato, dall’Halloween di Carpenter del 1978. Michael è tornato, è ancora il “pure evil” che abbiamo conosciuto allora. “Can you feel it?,” gli chiede insistentemente un improvvido, pedante e vanesio giornalista inglese che vuole fare un podcast sulla storia sua e di Laurie, e che capiamo subito non farà una bella fine, mostrandogli la maschera che tutti conosciamo. Sì, Michael lo sente quel richiamo, quell’aria di casa, e la sentiamo anche noi. Michael è tornato, torna liberandosi durante un trasferimento da una struttura a un’altra, come nell’originale faceva alla vigilia di un’altro, ma questa volta Laurie Strode è pronta. O quasi. Sono quarant’anni che Laurie si va preparando, sacrificando sull’altare della sua paranoia e della sua consapevolezza una vita intera, due matrimoni, una figlia che non ne vuole più sapere di quella madre fuori di testa. A colmare il vuoto di quel “quasi”, altre due donne: proprio la figlia, e la nipote, loro malgrado, con paura e diniego, sì, ma anche determinazione. Uno degli amici della Strode più giovane, che ha l’età che Laurie aveva allora, dice nelle fasi iniziali del film che, per gli standard odierni, la carneficina di allora non è tutta questa cosa tremenda, “it’s no big deal,” e in qualche modo tutto questo nuovo Halloween di David Gordon Green è una risposta a quell’affermazione affrettata. Perché non contano il numero delle vittime, o le modalità della loro morte, che qui sono di più e più sanguinolente, ma conta il Male, l’Uomo Nero, il suo valore simbolico. Oggi come allora. Conta Michael, e conta Laurie. L’intuizione migliore di Green - che è uno che ha dimostrato di essere un regista capace e anche un po’ pagliaccione, e che qui si diverte di venare di umorismo e ironia tutta la prima parte del film, con successo - è quella di fare di Michael e Laurie due entità collegate, due facce della stessa medaglia capaci di influenzarsi reciprocamente. Di conseguenza, fa del suo Halloween non solo un sequel, ma anche una specie di doppio speculare di quello di Carpenter: addirittura ne cita letteralmente almeno un paio di scene, piazzando Laurie laddove c’era Michael. Ne ricalca l’eleganza formale, e la struttura, con quella prima parte così d’attesa e costruzione, dove non accade poi moltissimo, per arrivare alle fasi finali, ricchissime di tensione, dove si ribaltano in maniera piuttosto sorprendente, e ripetuta, i ruoli di preda e predatore. Ed esalta, con coerenza tutta contemporanea, l’invenzione della “final girl” e quella sorta di sottile femminismo dell’originale carpenteriano (ne ho parlato celebrandone il quarantennale). Se Michael è allora davvero il Male Puro, e maschile, questa volta ci sono tre generazioni di Strode ad aspettarlo. I fan, invece, aspettavano da quarant’anni un Halloween degno dell’originale: e finalmente è arrivato.
Code:
Generale Nome completo : Halloween.2018.iTALiAN.MD.HDTS.XviD-iSTANCE[MT].avi Formato : AVI Formato/Informazioni : Audio Video Interleave Dimensione : 1,37 GiB Durata : 1 o 40 min Bitrate totale : 1.951 kb/s Compressore : VirtualDub build 35491/release Video ID : 0 Formato : MPEG-4 Visual Profilo formato : Advanced [email protected] Impostazioni formato : BVOP2 Impostazioni formato, BVOP : 2 Impostazioni formato, QPel : No Impostazioni formato, GMC : No warppoints Impostazioni formato, Matrix : Default (MPEG) Modo muxing : Packet Bitstream ID codec : XVID ID codec/Suggerimento : XviD Durata : 1 o 40 min Bitrate : 1.811 kb/s Larghezza : 720 pixel Altezza : 304 pixel Rapporto aspetto visualizzazione : 2,35:1 Frame rate : 29,970 (30000/1001) FPS Spazio colore : YUV Croma subsampling : 4:2:0 Profondità bit : 8 bit Tipo scansione : Progressivo Modo compressione : Con perdita Bit/(pixel*frame) : 0.276 Dimensione della traccia : 1,27 GiB (93%) Compressore : XviD 67 Audio ID : 1 Formato : MPEG Audio Versione formato : Version 1 Profilo formato : Layer 3 Impostazioni formato : Joint stereo / MS Stereo ID codec : 55 ID codec/Suggerimento : MP3 Durata : 1 o 40 min Modalità bitrate : Costante Bitrate : 128 kb/s Canali : 2 canali Frequenza campionamento : 48,0 kHz Frame rate : 41,667 FPS (1152 SPF) Modo compressione : Con perdita Dimensione della traccia : 92,1MiB (7%) Allineamento : Audio splittato Durata intervallo : 33 ms (1,00 frame) Intervallo pre caricamento : 500 ms Compressore : LAME3.99r
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