Il tipo umano neanderthaliano, noto scientificamente con il nome di Homo neanderthalensis, è considerato l’anello di congiunzione, dal punto di vista delle capacità cognitive, con la specie alla quale apparteniamo, l’ Homo sapiens. L’appellativo sapiens ci è stato attribuito poiché la nostra specie è considerata nella tradizione accademica essere stata l’unica e la prima ad aver inventato ed usato consciamente dei simboli.
Il dato accettato da tutti gli studiosi è che l’ Homo neanderthalensis scomparve in concomitanza con l’arrivo in Europa, circa 40000 anni fa, dei primi Homo sapiens moderni provenienti dall’Africa, i cosiddetti Cro-Magnon. Dopo un lungo periodo di coesistenza durato circa 10000 anni, i Neanderthaliani scomparvero, nel momento in cui aveva inizio la fase più dura dell’ultima glaciazione.
Studi recenti affermano però la presenza di un’attività mentale di tipo simbolico anche nei Neanderthal: le nuove scoperte di resti di ornamenti e pigmenti in alcuni siti neandertaliani hanno riaperto un’antica controversia in ambito paletnologico e non solo.
Da tempo è noto che l’ Homo neanderthalensis conduceva una vita organizzata, come testimoniato dai focolari, schegge di selce, raschiatoi e resti di capanne ritrovati in svariati siti archeologici europei e del Medio Oriente. Il ritratto che è possibile tracciare è quello di abili cacciatori in grado di abbattere grandi animali, e con l’abitudine di seppellire i defunti, forse offrendo loro omaggi floreali, come sembrerebbe indicare, l’analisi dei pollini trovati all’interno di una sepoltura in Irak.
Nel gennaio scorso l’archeologo João Zilhão ed i suoi colleghi dell’università di Bristol, in un lavoro pubblicato su “Proceedings of the National Accademy of Sciences”, hanno reso nota la scoperta di conchiglie marine macchiate di pigmenti che provengono da due siti spagnoli risalenti a quasi 10000 anni fa (10000 anni prima che gli esseri umani “moderni” arrivassero in Europa), avvalorando l’ipotesi dell’ Homo neanderthalensis come primo essere umano pensante, capace di organizzare rituali e celebrazioni in occasioni speciali.
In un’intervista rilasciata al mensile “Le scienze” Zilhão afferma “Ciò che queste nuove scoperte rendono evidente è che da un punto di vista comportamentale i Neanderthal erano moderni. Non erano uguali agli stessi umani moderni da un punto di vista anatomico, ma in termini cognitivi erano altrettanto avanzati, o persino di più.”
[ Info sul file ]
Nome: I misteri di Neanderthal (National Geographic Channel).avi
Data: 1/09/2010 00:10:17
Dimensione: 234,560,504 bytes (223.694 MB)
[ Info generiche ]
Durata: 00:24:39 (1478.6 s)
Tipo di contenitore: AVI
Streams totali: 2
Tipo stream n. 0: video
Tipo stream n. 1: audio
Audio streams: 1
[ Dati rilevanti ]
Risoluzione: 640 x 480
Larghezza: multipla di 32
Altezza: multipla di 32
[ Traccia video ]
FourCC: divx/DX50
Risoluzione: 640 x 480
Frame aspect ratio: 4:3 = 1.333333
Pixel aspect ratio: 1:1 = 1
Display aspect ratio: 4:3 = 1.333333
Framerate: 25 fps
Frames totali: 36965
Stream size: 202,573,490 bytes
Bitrate: 1096.028621 kbps
Qf: 0.142712
Key frames: 799 (0; 8; 37; 187; 250; ... 36880)
Null frames: 0
Min key int: 1
Max key int: 150
Key int medio: 46.264080
Ritardo: 0 ms
[ Traccia audio ]
Audio tag: 0x55 (MP3)
Bitrate (contenitore): 160 kbps CBR
Canali (contenitore): 2
Frequenza (contenitore): 48000 Hz
Chunks: 61606
Stream size: 29,570,442 bytes
Preload: 0 ms
Max A/V diff: 96 ms
Tipo: MPEG-1 Layer III
Chunk-aligned: No
Emphasis: none
Mode: joint stereo
Ritardo: 0 ms
[ Info sulla codifica MPEG4 ]
User data: DivX503b1031p
Packed bitstream: Sì
QPel: No
GMC: No
Interlaced: No
Aspect ratio: Square pixels
Quant type: H.263
[ Profile compliancy ]
Profilo da testare: MTK PAL 6000
Risoluzione: Ok
Framerate: Ok
Rapporto generato da AVInaptic (18-11-2007) in data 13 feb 2011, h 16:07:25 |