MICHAEL NYMAN
A Zed And Two Noughts
(Lo Zoo Di Venere)
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Autore: Michael Nyman
Titolo: A Zed And Two Noughts (Lo Zoo di Venere)
Genere: New Age
Anno: 1995
Etichetta: Virgin
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1. Angelfish Decay 2. Car Crash 3. Time Lapse 4. Prawn Watching 5. Bisocosis Populi 6. Swan Rot 7. Delft Waltz 8. Up For Crabs 9. Vermeer's Wife
10. Venus De Milo
11. Lady In The Red Hat 12. L'escargot
::->BIOGRAFIA DI MICHAEL NYMAN<-::
Studia alla Royal Academy of Music e al King’s College, dove ha fra i suoi maestri il
compositore Alan Bush e uno dei massimi studiosi della musica barocca inglese, Thurston Dart.
Gli insegnamenti di Dart hanno un’influenza determinante sul giovane Nyman: è lui ad
introdurlo alla conoscenza dei canoni inglesi dei sec. XVI e XVII ed è ancora lui a stimolarne
l’interesse nei confronti della musica popolare, suggerendogli di recarsi in Romania, dove
Nyman raccoglie materiale che in seguito rielabora nelle sue composizioni. Tuttavia, dopo
essersi diplomato, Nyman preferisce occuparsi di musica come critico e, dal 1964 al 1976,
scrive per varie testate: The Listener, New Statesman, The Spectator.
Musicologo e critico, dunque, oltre che compositore, cura l'edizione di diverse opere di Henry
Purcell, quindi nel 1968 usa per la prima volta il termine “minimalismo” applicato alla musica
basata su strutture ripetitive, o pattern-music (musica a "moduli”). Nel 1974 riprende il tema
e lo sancisce riferendosi ad un lavoro di Cornelius Cardew nel saggio che è tuttora
considerato un testo di riferimento essenziale per lo studio della musica contemporanea,
“Experimental Music - Cage and Beyond”, nel quale analizza tutti gli sviluppi creativi nati
dall’estetica di John Cage. Nello stesso periodo inizia ad esibirsi con Steve Reich e Brian
Eno.
Nel 1976, Harrison Birtwistle, direttore musicale del National Theatre, gli chiede di
arrangiare una raccolta di musiche popolari veneziane del sec. XVIII allo scopo di farne le
musiche di scena de “Il Campiello”, tratto da Goldoni: Nyman accetta e propone un’eccentrica
rilettura delle canzoni tipiche dei gondolieri, scrivendo le partiture per una formazione
acustica nella quale accosta il banjo e il sassofono soprano agli strumenti originali
dell’epoca. L’esperienza de “Il Campiello” (i cui musicisti diventano agli inizi degli anni
Ottanta la Michael Nyman Band con cui compie diverse tournée, anche in Italia) lo spinge a
proseguire sulla strada intrapresa e di fatto segna l’inizio della sua carriera di
compositore.
Compone per la compagnia di danza “Ris et ancenes” l'opera “The Man Who Mistook His Wife For a
Hat”, e nel 1982 ottiene il primo successo con la colonna sonora del film “I misteri del
giardino di Compton House”, di Peter Greenway, nella quale rielabora composizioni minori di
Henry Purcell. Per Greenway musica un documentario e tutti i film (tranne “The Belly of an
Architect - Il ventre dell' architetto”, 1987, musica di Wim Mertens e Glenn Branca) fino al
1991, anno in cui il sodalizio s'infrange a causa di un brutto litigio.
Nel 1986, ispirandosi al caso clinico studiato e poi raccontato da Oliver Sacks ne “L’uomo che
scambiò sua moglie per un cappello”, scrive un’opera di musica da camera dal titolo omonimo,
mentre nel 1988 è la volta del “Quartetto n. 2, in sei movimenti”, commissionatogli per la
ballerina e coreografa indiana Shobana Jeyasingh.
Dopo le musiche per un altro balletto, “The Fall of Icarus” (1989) e l’opera corale “Out of
The Ruins” (1989), dove savrappone un testo del X secolo ad una melodia che trae spunto dal
“Requiem” di Fauré e antichi canti armeni, lavora per il regista francese Patrice Lecont,
firmando le colonne sonore de “Il marito della parrucchiera” (1989), “L’insolito caso di
Monsieur Hire” (1990) e compone per la cantante tedesca Ute Lemper le “Six Celan Songs”
(1990), adattamenti musicali di altrettante poesie del poeta ebreo rumeno Paul Celan.
Un paio di anni più tardi Nyman realizza l’opera che gli ha assicurato la definitiva
celebrità: la colonna sonora del film di Jane Campion “Lezioni di piano” (1993), che ottiene
un clamoroso successo commerciale, con oltre 800 mila copie vendute in tutto il mondo.
Fra i suoi lavori più recenti ricordiamo: “The Piano Concerto” (1993), rielaborazione in forma
ampliata delle musiche del film della Campion, “Yamamoto Perpetuo” (1993), il “Quartetto per
archi n. 4” (1995), dedicato all’appena scomparso Alan Bush, il “Concerto per trombone”
(1996), la colonna sonora del film di Volker Schlöndorff “The Ogre” (1996) e il “Concerto
Mazda” (1997).
Ha scritto inoltre un’opera sulla vita del poeta portoghese Fernando Pessoa presentata per la
prima volta a Lisbona, in occasione dell’Esposizione universale del 1998.
::->DATI TECNICI E NOTE<-:: MP3 a 192 kb/s Cover allegata
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