Titolo originale: Good me bad me
Titolo italiano:Una ragazza bugiarda
Autore:Ali Land
1ª ed. originale:12/01/2017
Data di pubblicazione:Gennaio 2018
Genere:Romanzo
Sottogenere:Thriller
Editore:Newton Compton Editori
Collana:Gli insuperabili - Gold
Traduzione:Angela Ricci
Pagine:348
Dopo essersi diplomata all'università con una laurea in salute mentale, Ali ha trascorso un decennio lavorando come infermiera in reparti di salute mentale per bambini e adolescenti negli ospedali e nelle scuole nel Regno Unito e in Australia. Nonostante fosse una vorace lettrice di giovane età e un acuta osservatrice del mondo, Ali ha impiegato più di trent'anni per mettere nero su bianco, ma è sicura che lo abbia fatto! Il romanzo d'esordio di Ali "Una ragazza bugiarada" (Good Me Bad Me) è un bestseller internazionale e sarà tradotto in ventitre lingue. E 'stato selezionato per il "The Most Unreliable Narrator" ai "Dead Good Reader Awards" ed è nella shortlist della "Crime Writers Association" per il "John Creasey New Blood Dagger" inoltre ha vinto il "Book Of The Year" alla rivista "Heat Unmissables Awards". Ali ora è uno scrittore a tempo pieno e vive a Londra. Attualmente sta lavorando al suo secondo romanzo.
2017 - Una ragazza bugiarda (Good me bad me)
Denunciare la propria madre a soli quindici anni può essere straziante. Dopo quella decisione, la vita di Annie è completamente cambiata. Ora ha un nuovo nome, Milly, e vive insieme alla sua nuova famiglia: Mike, la moglie Saskia e la figlia, Phoebe. Adattarsi ai loro ritmi e alle loro abitudini è molto più complicato di quanto avesse pensato. E il pensiero del processo che si avvicina, nel quale sarà chiamata come testimone, non le dà tregua. Mike, che inizialmente aveva richiesto l'affidamento di Milly sperando di poterla aiutare, è sopraffatto dai suoi impegni di psicoterapeuta. Saskia riesce a malapena a gestire la figlia naturale, e non è in grado di occuparsi anche di quella adottiva. Phoebe ha reagito malissimo all'arrivo di Milly: è sempre di malumore, vorrebbe che se ne andasse e, per rivalsa, comincia a maltrattarla, spalleggiata dalle amiche. Milly si sente isolata e in cerca di sostegno. Avrebbe assoluto bisogno di qualcuno che le desse ascolto: ci sono segreti che riguardano i crimini di sua madre, di cui sa molto di più di quanto non abbia confessato. Eppure nessuno sembra disposto a farlo...
Incipit:
1
Perdonami quando ti dico che sono stata io.
Sono stata io a parlare.
Il detective. Un uomo gentile, con un bel pancione tondo. All’inizio era incredulo. Poi ho tirato fuori dalla borsa la salopette macchiata. Così piccola.
L’orsacchiotto sul davanti era tutto schizzato di sangue. Avrei potuto portarne anche altre, ne avevo tante tra cui scegliere. Lei non ha mai saputo che le conservavo.
Il detective si è spostato sulla poltrona. Un rapido scatto in avanti. Del suo corpo e del suo istinto.
La sua mano. Ho visto che tremava mentre prendeva il telefono. Vieni, ha detto. Devi ascoltare. L’attesa silenziosa prima che arrivasse il suo superiore. Sopportabile, per me. Non così tanto per lui. Centinaia di domande che gli martellavano nella testa. Sta dicendo la verità? Non può essere, no? Impossibile. Così tanti? Tutti morti? Certo che no.
“Good Me Bad Me” è il titolo originario, illuminante per il lettore, di questo thriller psicologico dall’inizio crudele e dallo svolgimento agghiacciante. Non c’è un attimo di respiro in questa storia in cui “il detto e il non detto” creano un gioco di allusioni, brevi rivelazioni, dubbi, atroci sospetti.
Fin dalla prima pagina è palese il conflitto interiore di Annie, ama la madre ma non può permetterle di uccidere ancora. Si può provare attrazione e repulsione per la stessa persona?
Bravissima l’autrice a seminare il seme del sospetto nella mente del lettore. Alcuni indizi, abilmente collocati, mi hanno fatto supporre una verità ancor più complessa e orribile. Ho scoperto l’utilità dei segreti gestiti con prudenza, ho visto la stanza degli orrori amorevolmente chiamata, dai carnefici, il “parco giochi”, sono inorridita al pensiero della violenza mischiata a tenerezza. Catene invisibile legano Annie a sua madre.
Annie accusa la madre di orribili delitti, racconta tutto. Quasi tutto.
Ma ogni cosa è andata realmente come raccontato dalla ragazzina?
Lei è spaventata, denunciare la madre non è stato facile. Sente la necessità di ricominciare. Annie si trasforma in Milly, la casa degli orrori si trasforma in una villetta accogliente, il suo desiderio d’amore si trasforma in necessità di amare e di essere amata. Milly, ora, ha un’opportunità. Deve fare del suo meglio per essere una buona persona. Promettere è già un passo avanti anche se il suo cuore le sussurra strane parole.
“Una ragazza bugiarda” è una storia oscura scritta molto bene senza tentennamenti. Le ombre grigie, in cui la verità si perde, rendono inquietante la lettura e mostrano una vigorosa presenza del Male. L’autrice con lucidità e precisione, affonda il bisturi nei mali della società. Bullismo, droghe, violenza familiare, contrasti tra genitori e figli, rendono il romanzo attuale e mostrano la fragilità degli uomini. A volte ci lasciamo distrarre e perdiamo di vista le cose importanti della vita. Crediamo a ciò in cui vogliamo credere, abbiamo una spiegazione per tutto e non ci accorgiamo di essere manipolati. Mentire è una dote innata per alcune persone. Essere buoni? Una possibilità subordinata ad altre scelte. Negare? Una necessità. Confessare? Solo ciò che conviene. L’importante è non farsi prendere, mai!
Leggete questo thriller lasciandovi affascinare da Milly, ma non abbassate mai la guardia in sua presenza. Soprattutto non promettetele nulla se non siete più che sicuri di mantenere fede alle vostre promesse.
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