Titolo originale: Welt in Flammen
Titolo italiano: Lo strano mistero dell'Orient Express
Autore: Benjamin Monferat (Stephan Manfred Rother)
1ª ed. originale: 2014
Data di pubblicazione: 2015
Genere: Romanzo
Sottogenere: Storico
Editore: Newton Compton
Collana: Nuova Narrativa Newton
Traduzione: Elvia Nespili
Pagine: 572
Benjamin Monferat uno degli pseudonimi utilizzati da Stephan Manfred Rother (altri pseudonimi: Maestro Rother e Benjamin Monferat) nato il 27 ottobre 1968 a Wittingen. E' uno scrittore, storico e anche comico tedesco.
Nel 1988, ha iniziato a studiare storia medievale e moderna, storia dell'arte e Filologia presso l' Università Georg-August di Göttingen , nel 1997 consegue la laurea.
Durante i suoi studi ha lavorato come libero professionista per la "Ostniedersachsens" regionale. Come storico, ha scritto diversi contributi su temi storici regionali. Dalla metà degli anni 1990 ha scritto una serie di articoli sulla storia e su varie riviste Come scrittore, la sua attività è iniziata nel 2000. Cresciuto vicino a una piccola stazione ferroviaria nella Germania centrale, quindi le storiche locomotive a vapore fanno parte dei suoi ricordi. La vita di suo nonno, vissuto durante il Terzo Reich, costretto a collaborare con il regime e contemporaneamente attivo oppositore, è stato uno dei motivi che lo hanno spinto a scrivere Lo strano mistero dell'Orient Express.
Rother è sposato e vive a Bad Bodenteich .
Premi
2008: Premio onorario della Fleckens Bodenteich
2014: Historikus auf histo-couch.de
Romanzi:
2000 - Der Adler der Frühe
2005 - Der Weg nach Altamura
2009 - Die letzte Offenbarung
2010 - Das Babylon-Virus
2012 - Sturmwelle
Libri per giovani:
2008 - Das Geheimnis des Dorian Grave
2009 - Der Fluch des Dorian Grave
2009 - Der Mantel der Winde
2010 - Der Stein des Raben
Indagini dell'Hauptkommissar Jörg Albrecht:
2012 - Ich bin der Herr deiner Angst (Vol.1)
2013 - Öffne deine Seele (Vol.2)
2015 - Ein Grab mit deinem Namen (Vol.3)
Romanzi storici con lo pseudonimo di Benjamin Monferat:
2014 - Lo strano mistero dell'Orient Expèress (Welt in Flammen)
2016 - Der Turm der Welt
Altre pubblicazioni:
2000 - Zwei Wittinger Adelsherren als geistliche Würdenträger in Halberstadt
2001 - Die Ritter von Bodenteich und ihre Burg
Maggio 1940: i carri armati tedeschi si dirigono verso la Francia. Mentre a Parigi la paura dilaga, l'ultimo treno Orient Express parte alla volta di Istanbul. Un viaggio fatale. Ciascuno dei passeggeri ha la necessità di prendere quel treno, a tutti i costi e per motivi diversi. Un principe dei Balcani vuole recuperare la sovranità del suo paese. La sua amante ebrea teme per il loro amore e la loro vita, mentre una spia tedesca fa tutto il possibile per proteggerli. Un granduca russo è in fuga e la polizia sovietica gli sta dando la caccia. Un'attrice famosa teme di essere dimenticata più di quanto tema la guerra. A bordo ci sono agenti di tutte le potenze impegnate in guerra. Ma sul treno c'è anche qualcosa che nessuno sospetta: qualcosa che le truppe di Hitler stanno cercando da tempo. Il viaggio è cominciato con brutti presagi e ogni passaggio di frontiera potrebbe significare la fine. Ciascuno dei passeggeri ha paura di quello che potrà succedere il giorno successivo. E infine, scoppia un terribile incendio. E mentre l'Europa sta sprofondando nel buio, l'Orient Express arde come una torcia, nella notte...
Incipit:
Compiègne, Clairière de l’Armistice – 23 maggio 1940, 02:17
A est il cielo era fuoco liquido.
L’intera linea dell’orizzonte vacillava rossastra, ancora più accecante sulle città, dove anche a quell’ora imperversavano i combattimenti.
François si fermò tra le prime file degli alberi a osservare quello spettacolo inquietante nel cielo notturno sopra la Piccardia.
Scempio. Devastazione. Morte.
Il fuoco d’artiglieria dei tedeschi riecheggiava nella bassa valle dell’Aisne, ma erano ancora lontani. Un impatto più violento fece tremare il terreno sotto ai suoi piedi. Il rimbombo seguì qualche secondo dopo. Quanto erano distanti? Trenta chilometri? Quaranta? Avrebbero impiegato pochi giorni… O solo qualche ora?
Non faceva differenza. Stanotte. Stanotte… O mai più.
Lanciò un’ultima occhiata a quello scenario apocalittico, dopodiché strinse al petto la borsa di cuoio nera e avanzò tra il fitto del bosco. Avrebbe potuto seguire il sentiero, che per timore degli aerei nemici in quei giorni era privo di illuminazione, ma anche a quelle condizioni imboccarlo gli pareva un rischio troppo grosso. La struttura era sorvegliata da due sentinelle. E poiché il fronte si faceva sempre più vicino giorno dopo giorno, avrebbero tenuto gli occhi ben aperti.
Buon romanzo, l'autore tesse tante storie con il viaggio attraverso l'Europa tormentata dalla 2° guerra mondiale, che sta cominciando, e di cui si sente il respiro fiammeggiante sempre vicino. Una guerra che sconvolge le vite di tutti i protagonisti, che sono i tanti viaggiatori, come anche del personale del treno. Tutti i personaggi sono ben disegnati, con approfondimento dei caratteri e delle personalità. Qualche storia e qualche personaggio sono un po' stereotipati. Da Parigi parte l’ultima corsa del Simplon Orient Express, che dalla fine del primo conflitto mondiale ha sostituito il leggendario predecessore della stessa Compagnie Internationale des Wagons-Lits. Corre su una tratta diversa, ma conserva lo stesso colore blu nelle delle carrozze di metallo, con le scritte color oro opaco e l’interno arredato come un hotel di lusso su ruote. Ma nel convoglio, questa volta, c’è un vagone in più, il 2413 D, uguale in tutto agli altri, ma trasudante storia al suo interno. Sul treno, vagone storico compreso, viaggiano passeggeri dalle storie differenti, una più singolare dell’altra, storie che s'intrecciano e intrighi che si svelano. Tutti i personaggi sono inconsapevolmente coinvolti nella missione di tutelare e difendere il vagone CIWL 2413 D, il vagone dell’Armistizio, non senza inganni, omicidi, trame e accordi di intelligence, che guidarono l’esito della storia, quanto le battaglie in campo aperto.
Lo spunto è ottimo ma la lunghezza del romanzo diviene a tratti un pesante bagaglio per prolissità. Alcune parti si sarebbero potute snellire senza che la trama ne risentisse offrendo una lettura più scorrevole e mantenendo alta l'attenzione del lettore per tutta la durata del romanzo.
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