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[MT]Daniel Pennac - La fata carabina[Ebook-Pdf-Ita-Noir]

Torrent: [MT]Daniel Pennac - La fata carabina[Ebook-Pdf-Ita-Noir]
Description:











Titolo originale: La Fée Carabine
Titolo italiano: La fata carabina
Autore: Daniel Pennac
1ª ed. originale: 1987
Data di pubblicazione: 2013
Genere: Romanzo
Sottogenere: Noir
Editore: Feltrinelli
Collana: Universale economica
Traduzione: Yasmina Melaouah
Pagine: 236






Daniel Pennac nasce il giorno 1 dicembre 1944 a Casablanca, in Marocco. Proviene da una famiglia di militari e nel corso della sua infanzia insieme ai suoi genitori viaggia in giro per mondo, avendo modo quindi di soggiornare in Africa, nel Sud-est asiatico, in Europa e nel sud della Francia.
In giovinezza frequenta il liceo e successivamente intraprende gli studi accademici frequentando la facoltà di Lettere a Nizza. Finiti gli studi ottiene il diploma di laurea in Lettere. Nel 1970 decide di intraprendere la carriera di docente. Il suo obiettivo è sia quello di insegnare sia quello di dedicarsi alla sua passione, la scrittura di testi.
Tre anni più tardi realizza un pamphlet, "Le service militaire au service de qui?", dove fa la descrizione della caserma, considerata come un luogo tribale fondato su tre principi cardine: la maturità, la virilità e l'uguaglianza. L'obiettivo di questo lavoro quindi è quello di criticare il mondo militare. Per non infangare però la memoria della sua famiglia che proviene dall'ambiente militare si firma, nel pamphlet, con lo pseudonimo di Pennacchioni.
L'insegnamento diventa per lui una professione che gli dà tante soddisfazioni. Dopo aver ottenuto la laurea, infatti, insegna lettere prima a Nizza e poi in un liceo parigino. In questi anni scrive numerosi libri per bambini e vari romanzi burleschi.
Sul finire degli anni Ottanta riceve un importante premio: il Premio Polar di Le Mans e agli inizi degli anni Novanta termina la stesura del romanzo "Au bonheur des ogres", in cui racconta la storia di Benjamin Malaussène, , un uomo che lavora nei Grandi Magazzini, luogo dove vengono commessi numerosi omicidi.
Fino al 1995 Pennac insegna sempre nel liceo di Parigi, continuando a dedicarsi alla stesura di testi. Nei romanzi scritti in questi anni ambienta molti dei suoi episodi nel quartiere Belleville, in cui vive. Tra i testi che scrive in questi anni si ricordano: "La fée Carabine", "La petite marchande de prose", "Monsieur Malausséne", "La passione secondo Thérèse", "Ultime notizie dalla famiglia".
La sua produzione letteraria è molto ricca e numerosi sono i libri che scrive per i bambini; tra questi si ricordano: "Cabot-Caboche", "L'oeil de loup", "La vie à l'envers", "Qu'est ce-que tu attends, Marie?", "Sahara", "Le tour du ciel".
Nel corso degli anni Novanta vince anche il Premio Cento e nel 2002 riceve il Premio Grinzane Cavour. Nel 2003 scrive il libro "Ecco la storia", che riscuote un grande successo. Due anni dopo viene insignito della Legion d'Onore per le arti e la letteratura e negli anni seguenti riceve il Premio Renaudot. In questi anni Daniel Pennac continua la sua attività letteraria, riscuotendo sempre grandi successi.



Il ciclo di Malaussène:
Titoli incentrati sulla famiglia Malaussène
1991 - Il paradiso degli orchi
1991 - La prosivendola
1992 - La fata Carabina
1995 - Signor Malaussène
1998 - La passione secondo Thérèse
1997 - Ultime notizie dalla famiglia

Il ciclo di Kamo:
1992 - Kamo. L'agenzia Babele
1995 - Io e Kamo, 1995 (Kamo et moi)
1996 - Kamo. L'idea del secolo (Kamo. L'idée du siècle);
1997 - L'evasione di Kamo (L'Évasion de Kamo)

Altre pubblicazioni:
Saggi:
1973 - Le service militaire au service de qui?
1993 - Come un romanzo
2008 - Diario di scuola

Romanzi:
1977 - Les enfants de Yalta
1979 - Père Noël
Libri per bambini e ragazzi:
1980 - Le grand Rex
1982 - Abbaiare stanca
1993 - L'occhio del lupo
???? - La vie à l'envers
???? - Qu'est-ce que tu attends, Marie?
???? - Sahara
1997 - Il giro del cielo

Fumetti:
2000 - Gli esuberati (La Débauche)
2010 - Lucky Luke contro Pinkerton (scritto con Tonino Benacquista)

Vari:
1991 - Le sens de la houppelande
1996 - Comme au théatre
1997 - Vercors d'en haut: La réserve naturelle des hauts-plateaux
1997 - Signori bambini (Messieurs les enfants)
2001 - Le vacanze (Les grandes vacances)( scritto con Robert Doisneau)
???? - La vie de famille (scritto con Robert Doisneau);
???? - Le sens de la Houppelande;
???? - Qu'est-ce que tu attends, Marie?;
2003 - Ecco la storia (Le dictateur et le hamac)
???? - Binario morto (scritto con Jean-Bernard Pouy e Patric Raynal)
1993 - Sang pour sang, le réveil des vampires (scritto con Marigny Jean)
2004 - Grazie (Merci)
2005 - La lunga notte del dottor Galvan (Ancien malade des hopitaux de Paris)
2012 - Storia di un corpo (Journal d'un corps)




Una vecchietta tremolante impugna improvvisamente una P38 e fa secco un giovane commissario di polizia che le si era avvicinato per aiutarla ad attraversare la strada. È proprio intorno ai vecchietti, vittime e assassini, che gira questo romanzo di Pennac. Cosa sta succedendo nel mercato della droga parigino? Come mai gli anziani abitanti del quartiere Belleville sono diventati tossicodipendenti? E perché vengono anche uccisi con sistemi brutali? A queste domande rispondera Benjamin, il protagonista, ritenuto, come al solito, in un primo momento il principale indiziato.

Incipit:
I.
LA CITTÀ, UNA NOTTE
La città è il cibo
preferito dei cani.
1.
Era inverno a Belleville e c’erano cinque personaggi. Sei, contando la lastra di ghiaccio.
Sette, anzi, con il cane che aveva accompagnato il Piccolo dal panettiere. Un cane epilettico, con la lingua che gli penzolava da un lato.
La lastra di ghiaccio somigliava a una cartina dell’Africa e copriva l’intera superficie dell’incrocio che la vecchia signora si accingeva ad attraversare. Sì, sulla lastra di ghiaccio c’era una donna, molto vecchia, in piedi, malferma sulle gambe, che trascinava con millimetrica prudenza una pantofola davanti all’altra. Reggeva una sporta da cui spuntava un porro d’occasione, portava un vecchio scialle sulle spalle e un apparecchio acustico nella piega dell’orecchio. Con il loro avanzare 1
strisciante le pantofole l’avevano condotta, diciamo, fino al centro del Sahara, sulla lastra a forma di Africa. Doveva ancora farsi tutto il sud, i paesi dell’apartheid e via dicendo. A meno che non tagliasse per l’Eritrea o la Somalia, ma nel canaletto di scolo il mar Rosso era terribilmente gelato.
Queste considerazioni zampettavano sotto i capelli a spazzola del biondino dal loden verde che osservava la vecchia dal marciapiede e trovava, il biondino, di avere una gran fantasia, per l’occasione. D’un tratto, lo scialle della vecchia si spiegò come l’ala di un pipistrello e tutto si immobilizzò. La donna era stata quasi sul punto di perdere l’equilibrio. Il biondino, deluso, bestemmiò fra i denti. Aveva sempre trovato divertente vedere qualcuno rompersi il cranio. Faceva parte del disordine della sua testa bionda. Peraltro impeccabile, vista da fuori, la testolina. Non un capello più alto dell’altro, sulla superficie ispida e folta del taglio a spazzola. Ma non gli piacevano tanto i vecchi. Li trovava vagamente sporchi. Li immaginava da sotto, se così si può dire. Stava dunque chiedendosi se la vecchia sarebbe ruzzolata o no sulla banchisa africana quando scorse altri due personaggi sul marciapiede di fronte, peraltro non senza rapporti con l’Africa: degli arabi. Due.
Nordafricani, insomma, o maghrebini, dipende. Il biondino si domandava sempre come chiamarli per non passare per razzista. Con opinioni come le sue, era molto importante non passare per razzista. Lui era Frontalmente Nazionale e non lo nascondeva. Ma appunto per questo, non voleva sentirsi dire che lo era perché razzista. No, no, come aveva imparato tanto tempo fa in grammatica, non si trattava di un rapporto di causa, ma di conseguenza. Era Frontalmente Nazionale, il biondino, cosicché aveva avuto modo di riflettere oggettivamente sui pericoli dell’immigrazione selvaggia ed era giunto alla ragionevole conclusione che bisognava sbatterli fuori subito, quei selvaggi, primo per la purezza della razza francese, secondo per la disoccupazione, e poi per il discorso pubblica sicurezza. (Quando si hanno tante buone ragioni per avere un’opinione giusta, non bisogna lasciarsela macchiare da accuse di razzismo.)




In questo secondo volume del ciclo, la famiglia Malaussène si fa leggermente da parte per lasciar spazio a Pastor, l’ispettore riccioluto sempre avvolto in un maglione fatto a mano troppo grande per lui, che si dimostra un ottimo coprotagonista; ampio spazio è dato anche al vecchio Thian e più generalmente alle indagini del corpo di polizia, che sottraggono numerose pagine ai folli aneddoti che avvengono in casa Malaussène.
Dietro le bizzarre avventure dei vecchietti ospitati in casa Malaussène vi è un’amara nota dolente dedicata alla solitudine degli anziani lasciati a se stessi, ai pericoli che corrono a causa di istituzioni che invece dovrebbero proteggerli, ma Pennac utopicamente mette in scena una famiglia ideale allargata che si prende cura anche dei meno fortunati, formata da tipi inverosimili ma indubitabilmente umani.
Benjamin, tra tutti, è l’unico a cui non si riesce a dare un volto: voce narrante, riesce a evocare perfettamente le fattezze di chi lo circonda, ma lui stesso si priva di un’identità. E perché mai un capro espiatorio dovrebbe averne una?
Ancora una volta, uno splendido romanzo che amalgama i generi più disparati in un arazzo grottesco e ironico di personaggi improbabili e indimenticabili. Impiega un po’ più tempo a ingranare rispetto al primo, ma inaspettatamente la seconda metà è un crescendo di azione che conduce a un delizioso happy end che permette di chiudere il libro con un sorriso sulle labbra (e una risata tra i denti). Pennac dimostra nuovamente di saper sciogliere perfettamente i fili di una trama in apparenza indistricabile, stupendo con il suo stile infarcito di allusioni e neologismi.




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Category: Other/E-Books
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Added: 2016-06-20 14:35:08
Language: Italian
Peers: Seeders : 1 , Leechers : 0
Tags: Romanzo Noir 
Release name: [MT]Daniel Pennac - La fata carabina[Ebook-Pdf-Ita-Noir]
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