Titolo originale : The Day of the Jackal
Titolo italiano: Il giorno dello sciacallo
Autore: Frederick Forsyth
1ª ed. originale: 1971
Data di pubblicazione:1972
Genere: Romanzo
Sottogenere: Thriller, giallo
Editore: Arnoldo Mondadori Editore
Collana:La Biblioteca di Repubblica - Novecento (Anno 2003)
Traduttore: Marco Tropea Pagine: 412
Nato ad Ashford, nel Kent, il 25 agosto 1938, Forsyth frequentò la Tonbridge School. Quindi l'Università di Granada, in Spagna. All'età di 19 anni, divenne uno dei più giovani piloti che la Royal Air Force abbia mai avuto. Lasciò l'aviazione nel 1958.
Quindi diventò un giornalista. Trascorse tre anni e mezzo lavorando per un piccolo giornale, prima di venire assunto dalla Reuters nel 1961 come corrispondente da Parigi, e successivamente in Germania e Cecoslovacchia. Nel 1965 passò alla BBC come reporter, sia in radio che in televisione. In questi anni prepara le bozze per i suoi primi due romanzi: Il Giorno dello Sciacallo e Dossier Odessa.
Durante la guerra in Nigeria è in Biafra per conto della BBC, ove rimane fino alla fine del 1967. Sul posto conosce la realtà dei mercenari, che descriverà ne I mastini della guerra. Tornato a Londra, la sua indagine sulla guerra in Biafra viene giudicata poco obiettiva, cioè di appoggio alla causa dell'indipendenza della regione. Per questo motivo lascia la BBC.
Nel 1968 ritorna in Biafra senza contratto, per poi trovarlo con il Daily Express e poi il Time Magazine. Scrive The Biafra story per denunciare le atrocità nigeriane, e le connivenze con i governi occidentali.
Nel 1970 scrive Il giorno dello sciacallo, che nel 1972 ottiene negli USA l'Edgar Allan Poe Award per il romanzo thriller più venduto. Nel romanzo scrive esattamente come era possibile all'epoca crearsi una falsa identità in Inghilterra; questo espose il governo (che usava abitualmente questa possibilità) a pesanti critiche da parte dei media.
Il suo metodo di scrivere i romanzi ha due caratteristiche principali: lo stampo chiaramente giornalistico (tanto che i suoi libri spesso sembrano veri e propri report giornalistici), e l'attenzione per la dimensione internazionale.
* The Biafra story, 1969
* Il giorno dello sciacallo (The day of the Jackal), 1971 Edgar Award 1972
* Dossier Odessa (The Odessa file), 1972
* I mastini della guerra (The dogs of war), 1974
* Il pilota (The shepherd), 1975
* L'alternativa del diavolo (The devil's alternative), 1979
* Emeka, 1982
* Nessuna conseguenza (No comebacks), 1983
* Il Quarto Protocollo (The fourth protocol), 1984
* Il negoziatore (The negotiator), 1989
* Il simulatore (The deceiver), 1991
* Great flying stories, 1991
* Il pugno di Dio (The fist of God), 1994
* Icona (Icon), 1996
* Il fantasma di Manhattan (The phantom of Manhattan), 1999
* Il veterano e altre storie (The veteran), 2001
* Il vendicatore (Avenger), 2003
* L'Afghano, 2006
* Il Cobra, 2010
Trama "Fa freddo a Parigi, alle sei e 40 di mattina in una giornata di marzo, e il freddo sembra ancora più intenso quando sta per essere giustiziato un uomo." Questa è la frase con cui inizia questo splendido thriller fantapolitico. L'11 marzo 1963 il tenente colonnello Jean-Marie Bastien-Thiry, capo delle forze dell'OAS in esilio, viene giustiziato da un plotone di esecuzione nel cortile di Fort d'Ivry aJla periferia di Parigi.
È l'ultimo fallimento di una serie di attentati al presidente Charles de Gaulle, e con esso crolla l'intera credibilità dell'OAS come strumento di assassinio politico. Ormai niente di quello che viene deciso nelle sue file, perfino ai livelli più elevati, rimane segreto, tanto profonde sono le infiltrazioni dei servizi operativi del controspionaggio francese all'interno dell'organizzazione. È solo il fanatismo di tre uomini, il colonnello Marc Rodin e i suoi luogotenenti Casson e Montclair, a dare il via a un ennesimo tentativo che diventerà famoso col nome di « Operazione Sciacallo ». Che genere di implicazioni politiche nasconde, in quell'estate del 1963, l'improvvisa recrudescenza della criminalità con assalti alle banche e alle gioiellerie di tutta la Francia? Per quale motivo, Rodin e un gruppo di suoi uomini, sempre tenuti sotto stretto controllo dai servizi segreti francesi, si sono rinchiusi in un albergo di Roma e sembrano intenzionati a non uscirne per nessuna ragione? Che rapporto c'è fra il loro esilio forzato e la scomparsa dei passaporti di due ignari turisti a Londra? Perché a Parigi, ogni sera, uomini molto importanti si riuniscono in gran segreto intorno alla persona del ministro degli Interni? Perché si arriva a coinvolgere il Servizio di sicurezza britannico, il Foreign Office e il Primo Ministro? La risposta a queste domande emerge vìa via attraverso l'appassionante racconto della missione di un inglese, conosciuto soltanto col suo nome di codice, Sciacallo, che, grazie a un piano rigorosissimo, giunge a un passo dal cambiare, con la sua azione, il corso della storia.
Incipit:
Parte prima ANATOMIA DI UN COMPLOTTO
1
Fa freddo a Parigi, alle sei e quarante di mattina in una giornata di marzo, e il freddo sembra ancora più intenso quando sta per essere giustiziato un uomo. L’11 marzo 1963, a quell’ora, nel cortile principale di Fort d’Ivry, un colonnello dell’aviazione francese era in piedi davanti a un palo conficcato nella ghiaia gelida e mentre gli legavano le mani fissava con incredulità sempre meno evidente il plotone di fronte a lui, a una ventina di metri.
Un piede strisciò sui sassi, imprecettibile sollievo alla tensione, nell’attimo in cui la benda veniva avvicinata agli occhi del tenente colonello Jean-Marie Bastien-Thriy, a nascondergli definitivamente la luce. Il mormorio del sacerdote fu il vano contrappunto al crepitare degli otturatori, quando i soldati caricarono e armarono i fucili.
Al di là del muro di cinta, un clacson insistente: un autocarro Berliet chiedeva strada a qualche veicolo più piccolo che lo intralciava nella sua corsa verso il centro della città. Il suono si spense lontano, confondendosi con il “Puntate!” dell’ufficiale al comando del plotone. La scarica di fucileria, quando fu il momento, non provocò alcuna increspatura sulla superficie della città al risveglio; soltanto uno stormo di piccioni si levò in volo verso il cielo, per pochi attimi. L’eco del singolo coup-de-grace, qualche secondo più tardi, si perse nella crescente confusione del traffico al di là del muro.
La morte dell’ufficiale, capo di una banda di assassini della Organisation de l’Armée Secrète che avevano tentato di uccidere il presidente francese, doveva significare una fine – la fine di nuovi attentati alla vita del presidente. Per uno scherzo del destino segnava invece un inizio, e per spiegarne perché è necessario spiegare prima perché un corpo crivellato di proiettili si trovasse, legato a un palo, nel cortile del carcere militare, a pochi chilometri da Parigi, in quella mattina di marzo…
Il sole era finalmente sparito dietro il palazzo, e lunghe ombre avanzavano strisciando sul cortile, apportatrici di gradito sollievo. Perfino alle sette di sera la giornata era stata la più calda dell'anno la temperatura si manteneva sui ventitré gradi. In tutta la città, soffocata nella morsa di calore, i parigini ammassavano mogli querule e bambini piagnucolosi sulle automobili e sui treni, per trascorrere il week-end in campagna. Era il 2 agosto 1962, e un gruppo di uomini, in attesa alle porte di Parigi, aveva deciso che quel giorno il presidente Charles de Gaulle doveva morire.
Un romanzo stupendo ed eccezionale, che descrive la durissima battaglia ad armi impari (prima a favore dello sciacallo poi della polizia) che vede protagonisti l’intera polizia Francese e un abilissimo uomo di cui non si sa assolutamente nulla.
Nell'estate del 1963 un gruppo di uomini dell'Oas, l'organizzazione paramilitare segreta costituita da ufficiali francesi che avevano prestato servizio in Algeria durante il periodo coloniale, mette a punto un piano per uccidere il Presidente Charles De Gaulle, reo ai loro occhi di aver ceduto l'Algeria agli algerini. L'esecuzione del progetto viene affidata a un abilissimo e introvabile killer internazionale, del quale si conosce soltanto il nome in codice, Sciacallo.
La preparazione dell'attentato, scandita da una serie di eventi apparentemente scollegati fra loro, viene seguita passo passo in un crescendo di mistero e di suspense, che accompagna i frenetici spostamenti per l'Europa del sicario, braccato dai servizi segreti francese e inglese in un concerto diplomatico senza precedenti: una corsa contro il tempo che lascia col fiato sospeso il lettore, e che comunque lo obbliga a cercare di contenere l'istintiva simpatia che le straordinarie capacità dello spietato assassino riescono a suscitare.
La seconda parte è senz’altro la più interessante: immaginate cosa significhi essere braccato da migliaia e migliaia di poliziotti che conoscono la vostra descrizione, il vostro nome (vero e falso). Non potersi nascondere in alberghi, non poter fare affidamento su un luogo sicuro, eppure non fuggire, non arrendersi ed arrivare… scoprite da soli come va a finire. Ciò che avvince è il perfetto meccanismo narrativo della spy-story, il dosaggio accuratissimo dei colpi di scena e degli indizi, veri o falsi che siano, la scioltezza e l'essenzialità dei dialoghi, la fluidità dell'azione: tutti elementi che fanno di questo romanzo, pubblicato nel 1971, un modello insuperato e un insostituibile punto di riferimento per la letteratura di genere ad esso successiva.
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