Titolo originale: The Mystery Hideout e successivamente The Secret of Kellerman's Studio
Titolo italiano: Il mistero degli studi Kellerman
Autore: Ken Follett con lo pseudonimo di Martin Martinsen
1ª ed. originale: 1976
Data di pubblicazione: 2002
Genere: Romanzo per ragazzi
Sottogenere: Giallo
Editore:Mondadori
Collana: Oscar bestsellers
Traduzione: Gianni Padoan
Pagine: 103
Il noto scrittore Ken Follett nasce a Cardiff, nel Galles, il 5 giugno 1949. Figlio di un ispettore del fisco, studia a Londra e consgue la laurea in Filosofia. Diventa reporter, prima per il giornale della sua città "the South Wales Echo", e più tardi per il "London Evening News". Mentre lavora scrive un primo romanzo, che riuscirà si a pubblicare, ma che non diventerà un bestseller. Lavora poi per una piccola casa editrice londinese, la Everest Books, diventando direttore editoriale. Nel frattempo, per diletto e passione, nel tempo libero continua a scrivere.
Esordisce nel professionale mondo dei romanzi nel 1978 con "La cruna dell'ago", un racconto eccitante, magistrale capolavoro di suspense, teso ed originale con un personaggio femminile memorabile nel ruolo di protagonista. Il libro ha vinto l'Edgar award ed è divenuto un film per il grande schermo, una pellicola eccezionale che vede Kate Nelligan e Donald Sutherland come protagonisti.
Dopo il successo de "La cruna dell'ago", altri titoli di Follett hanno ispirato film e miniserie televisive, da "Il Codice Rebecca" a "Sulle ali delle aquile". Quest'ultimo lavoro narra la vera storia di come due impieagti di Ross Perot vengono tratti in salvo dall'Iran durante la rivoluzione del 1979. Al libro si ispirerà una miniserie tv con Richard Crenna e Burt Lancaster.
Follett è riuscito a sperimentare con successo anche altri generi letterari, oltre al mistery. Il suo titolo più celebre, in questo senso, è "I pilastri della terra", uno dei titoli più amati dai fan dell'autore gallese: il libro ha totalizzato diciotto settimane di permanenza in testa alle classifiche dei libri più venduti sul New York Times. "I pilastri della terra" è stato per oltre sei anni uno dei titoli più venduti in Germania e ha raggiunto la prima posizione delle classifiche in Canada, Gran Bretagna e Italia.
Nel 1994 Timothy Dalton, Omar Sharif e Marg Helgenberger sono stati i protagonisti della miniserie televisiva "Lie Down with Lions", ispirata al suo omonimo lavoro.
Ken Follett ritorna al thriller con la pubblicazione de "Il terzo gemello", accolto con un vertiginoso crescendo di interesse da parte del pubblico, tanto da risultare il secondo libro più venduto del mondo nel 1997 (secondo solo a "Il partner", di John Grisham).
Nel 1998 esce "Il martello dell'Eden", un altro romanzo ricco di suspense.
I suoi lavori successivi sono "Codice a zero" (2000), "Le gazze ladre" (2001), "Il volo del calabrone" (2002), "Nel bianco" (2004), "Mondo senza fine" (2007, il seguito de "I pilastri della terra", capolavoro che ha totalizzato il considerevole numero di 90 milioni di copie vendute nel mondo).
Ken Follett è attualmente sposato con Barbara, deputato del Parlamento nelle file dei laburisti. La coppia vive tra Londra e Stevenage (Hertfordshire), insieme a una vasta schiera di figli avuti nei matrimoni precedenti. Lo scrittore britannico è un grande amante di Shakespeare, e spesso è possibile incontrarlo alle rappresentazioni tenute dalla Royal Shakespeare Company di Londra. Adora la musica e suona il basso in una band dal nome "Damn Right I Got the Blues".
The Big Needle 1974 (con lo pseudonimo Simon Myles)
The Big Black 1974 (con lo pseudonimo Simon Myles)
The Big Hit 1975 (con lo pseudonimo Simon Myles)
The Shakeout 1975
The Bear Raid 1976
Amok: King of Legend 1976 (con lo pseudonimo Bernard L. Ross)
Lo scandalo Modigliani (The Modigliani Scandal) 1976 (con lo pseudonimo Zachary Stone)
The Mystery Hideout 1976 (con lo pseudonimo Martin Martinsen)
The Power Twins 1976 (con lo pseudonimo Martin Martinsen)
Alta finanza (Paper Money) 1977 (con lo pseudonimo Zachary Stone)
Capricorn One 1978 (con lo pseudonimo Bernard L. Ross)
La cruna dell'ago (Eye of the Needle) 1978
Heist of the Century 1978
Triplo (Triple) 1979
Il Codice Rebecca (The Key to Rebecca) 1980
L'uomo di Pietroburgo (The Man from St. Petersburg) 1982
Sulle ali delle aquile (On Wings of Eagles) 1983
Un letto di leoni (Lie Down with Lions) 1986
I pilastri della terra (The Pillars of the Earth) 1989
Notte sull'acqua (Night Over Water) 1991
Una fortuna pericolosa (A Dangerous Fortune) 1993
Un luogo chiamato libertà (A Place Called Freedom) 1995
Il terzo gemello (The Third Twin) 1996
Il martello dell'Eden (The Hammer of Eden) 1998
Codice a zero (Code to Zero) 2000
Le gazze ladre (Jackdaws) 2001
Il volo del calabrone (Hornet Flight) 2002
Nel bianco (Whiteout) 2004
Mick Williams, giovane investigatore in erba, è molto interessato alle imprese di una banda di audaci quanto inafferrabili rapinatori di banche. Quello che certo non immagina è che ben presto la sua strada si incrocerà con la loro. Il suo amico Izzy, infatti, gli insegna come entrare di nascosto negli studi cinematografici Kellerman, da tempo in disuso e in attesa di venir demoliti per far posto a un grande albergo. È un luogo che custodisce troppi segreti, e tra i tanti misteri ce n'è uno che riguarda proprio la banda di rapinatori, che sembra capace di far perdere le proprie tracce come per magia. Quando però i due ragazzi se ne rendono conto, è troppo tardi: ormai sono nei guai fino al collo.
Incipit:
1
Mick Williams cacciò a forza il giornale dentro la cassetta per le lettere. Era l'ultima copia che gli era rimasta da consegnare, per quella sera. Inforcò la bicicletta al volo, con una delle spericolate acrobazie in cui era maestro, e pedalò a tutta birra, tornando verso l'edicola. Era proprio questa la fase più divertente del suo giro quotidiano, quando lo zainetto, che all'inizio era gonfio di giornali, a poco a poco si era svuotato e alla fine gli pendeva dalle spalle floscio e leggerissimo, e lui, non più sbilanciato dal voluminoso fardello, poteva avventarsi in quelle corse pazze attraverso il traffico cittadino. Affrontò l'ultima curva senza neppure rallentare, tutto inclinato da una parte; si accertò con un'occhiata fulminea che non arrivassero macchine e tagliò la strada, imboccando contromano la dirittura d'arrivo. Al traguardo, davanti all'edicola, si accostò al marciapiede, facendo la barba al costolone di pietra, poi sterzò di colpo, quasi ad angolo retto. La ruota anteriore, messa di taglio, morse l'asfalto in una frenata a secco, tipo cristiania; quella posteriore, trascinata dalla forza d'inerzia, sbandò di lato e si inalberò come un mulo che scalcia imbizzarrito. Il ragazzo fu lesto a balzare a terra, prima di essere disarcionato e scaraventato chissà dove; però tenne saldamente in pugno le manopole, dominando con polso fermo l'impennata del vecchio e arrugginito cavallo d'acciaio. Era un giochetto che Mick aveva imparato da bambino e che ogni volta lo faceva sentire molto lusingato per gli sguardi di interesse e di ammirazione con cui compagni e coetanei sottolineavano le sue prodezze; ma stavolta non c'erano spettatori. Il ragazzo parcheggiò la bici contro il marciapiede, puntellandola con un pedale incastrato sul bordo, e si diresse verso l'edicola con passo reso un poco vacillante dal tipico indolenzimento da sellino. L'edicola del signor Thorpe - il giornalaio per cui lavorava anche Mick, un uomo di poche parole, esigente ma non cattivo - era un vero e proprio negozio, anzi qualcosa di più, dato che serviva soprattutto alcune edicole minori dei dintorni e un buon numero di clienti fissi, a cui i giornali venivano portati a domicilio. Per il suo lavoro Mick prendeva quattro sterline e mezzo la settimana, il che non era moltissimo come compenso, però poteva essere considerato giusto per il tempo e la fatica che il giro richiedeva a un ragazzo che a schizzare per le strade in bicicletta ci si divertiva. Spingendo la porta per entrare, Mick notò accanto alla vetrina un ragazzo che non aveva mai visto. Non ne sarebbe stato affatto colpito, se non fosse per la bicicletta da corsa che l'altro faceva stare in equilibrio tenendo una mano posata con disinvoltura sul sellino affusolato. Uno che aveva una bici così doveva essere per forza uno che se ne intendeva. Mick si chiese se l'altro avesse notato le sue acrobazie e le avesse convenientemente apprezzate. «C'è un nuovo fattorino, Mick» lo avvertì il signor Thorpe, appena lo vide. «È quello là fuori?» Mick si girò a osservare lo sconosciuto ciclista, attraverso la vetrina. «Farà lui il giro numero sette» confermò il giornalaio. «Pensa tu a mostrarglielo.» «Va bene.»
Se avete giusto un fine settimana da dedicare ad una lettura, e non vi dispiacciono i gialli per ragazzi, questo libro di Ken Follett probabilmente fa proprio al caso vostro. So che forse definire un romanzo di Follett "un giallo per ragazzi" vi potrà sembrare un po' un sacrilegio, ma in questo caso l'autore ha volutamente rinunciato a molti degli elementi che lo contraddistinguono per realizzare una testo, comunque brillante, ma complessivamente lineare e più semplice del consueto. Un testo che sul suo stesso sito viene classificato come children's book ma che nell'edizione italiana che ho comprato (quella del 20024) non ha nessuna indicazione che aiuti a distinguerlo dalle spy-story a cui magari siamo abituati, scatenando in certi casi la delusione di alcuni ignari lettori.
Ma veniamo alla trama: Mick, ragazzo "povero", che abita con la madre in un palazzo da cui li vogliono sfrattare, incontra e fa amicizia con Izzy, ragazzo "ricco" con un padre che lavora nel campo dello spettacolo. Sui giornali, nel periodo in cui si incontrano1, non si parla d'altro che di una banda di rapinatori di banche che fanno colpi mascherati, e Mick, come tanti altri ragazzi della sua età, rimane colpito dalla inafferrabilità di questi malviventi. E quando entrerà di nascosto negli studi Kellerman (chiusi al pubblico da tempo), accompagnato da Izzy che li conosceva grazie al padre, scoprirà suo malgrado come sia facile finire in grossi guai quando capita di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato...
La storia, ovviamente a lieto fine, sa forse un po' di già sentito, e alcuni passaggi sembrano veramente scontati... ma non è forse questo che ci si aspetta da questo tipo di racconti? L'estate, l'amicizia, i giri in bici, i problemi dei grandi, che sono di riflesso anche i problemi dei ragazzi, la voglia di curiosare dove non si dovrebbe con quella sensazione sottile di essere in procinto di scoprire qualcosa, per diventare di conseguenza eroi. E tutto questo, in questo libro, è sommato al gradevole "trucco" di non far comprendere ai protagonisti quello che subito è chiaro a chi legge, innescando quel senso di anticipazione che ti fa "divorare" velocemente pagina dopo pagina per vedere COME esattamente capita ciò che sappiamo già che sta per capitare.
Come accennato all'inizio questo non è esattamente un libro alla Ken Follett, se per libri di Ken Follett abbiamo in mente cose come "Codice a Zero", "La cruna dell'ago", "Notte sull'acqua" e via dicendo. Stupisce, anche se per motivi opposti, come stupisce la lettura di "I pilastri della terra", opera a mio parere splendida quanto dissimile dal resto della sua produzione principale per l'ampiezza dell'ambientazione, la profondità della ricerca architettonica e per l'epopea che viene imbastita, fittamente intrecciata a dati storici reali. Forse, ma anche questo è un parallelismo approssimativo, "Il mistero degli studi Kellerman" ricorda un poco "Alta finanza" (anch'esso ambientato a Londra). O forse, più semplicemente, questo libro è un discorso a sé, un desiderio dell'autore di colpire (e affondare) in un campo che non è esattamente il suo, imbastendo in poche pagine una storia intrigante, pregna di quei piccoli particolari che sapevano colpirci quando eravamo ragazzi e che ancora oggi lasciano un buon gusto in bocca, finita la pur breve lettura.
|