Titolo originale: Die unendliche Geschichte
Titolo italiano: La storia infinita
Autore : Michael Ende
1ª ed. originale: 1979
In libreria dal: 1 Gennaio 1981
Genere: Romanzo
Sottogenere: Fantasy
Lingua originale: tedesco
Editore : Longanesi
Collana: La Gaja scienza
Pagine: 446
Traduzione: Amina Pandolfi
Capilettera: Antonio Basoli
Michael Ende è nato nel 1929 a Garmisch-Partenkirchen ed è cresciuto a Monaco. Dopo la scuola dell’obbligo ha frequentato dal 1948 al 1950 la Scuola d’Arte Drammatica di Monaco ed ha lavorato per tre anni come attore, ha scritto sketch e chansons. Nel 1951 conobbe Ingeborg Hoffmann, che in seguito diventò sua moglie.
Dal 1954 al 1962 è stato critico cinematografico presso la Radio bavarese (Bayerischer Rundfunk). Nel frattempo, consigliato da un amico, scrisse, nel 1958 il suo primo libro: "Le avventure di Jim Bottone", che venne tuttavia rifiutato dall'editore cui lo spedì.
Due anni dopo, nel 1960, riuscì a ottenere la pubblicazione dall'editore Tienemanns. Il successo del libro, primo premio nel 1961 per la letteratura per l'infanzia, permise a Michael di ottenere la stabilità economica.
Nel 1964 si sposò a Roma con Ingeborg Hoffmann.
Nel 1965 suo padre morì per un attacco di cuore.
Continuò a lavorare per il teatro, sinché, nel 1971, si spostò a Genzano. Erano questi gli anni in cui lavorava a "Momo", che completò nel 1972.
Tienemanns accettò di pubblicarlo dopo alcune esitazioni. L'edizione del libro era accompagnata da illustrazioni dello stesso autore. Nel 1974 il libro ricevette un premio tra la letteratura per adolescenti.
Nel 1973 morì la madre di Michael.
Nel 1977 Michael compì il suo primo viaggio, di due settimane, in Giappone, paese dove lo scrittore sarebbe stato in seguito molto amato.
Nel 1979 completò e pubblicò "LA STORIA INFINITA".
L'enorme successo del libro e la gran quantità di premi ricevuti, con una conseguente riscoperta di "Momo" da parte di pubblico e critica, portarono a Michael grande notorietà, la quale, tuttavia, risultò Troppo pesante per l'autore, che ne risentì fisicamente e mentalmente.
Nel 1982 firmò il contratto per la versione cinematografica de "La Storia Infinita", ma quando apprese in seguito delle enormi modifiche che produzione e regista volevano apportare alla storia era troppo tardi per opporsi.
Nel 1983 completò "Lo Specchio nello Specchio", raccolta di racconti cui stava lavorando da almeno dieci anni.
Nel 1985 morì la moglie.
Lo stesso anno Michael, dopo quattordici anni di vita in Italia, decise di tornare in Germania.
Nel 1986 venne completata la versione cinematografica di "Momo" (cui sarebbe seguita quella postuma a cartoni animati di Enzo D'Alò, "Momo alla conquista del tempo").
Nel 1989 tornò in Giappone, dove sposò la sua seconda moglie, Sato Mariko e furono sempre più frequenti le visite in Giappone negli anni successivi.
Purtroppo, nel 1992 cominciarono i problemi allo stomaco, sino al 1994, quando gli viene diagnosticato un cancro incurabile.
Michael Ende morì il 28 agosto 1995, all'età di soli 65 anni.
Tra parentesi sono indicati i titoli dell'edizione italiana.
* Jim Knopf und Lukas der Lokomotivführer (1960) (Le avventure di Jim Bottone, Un ferroviere e mezzo)
* Jim Knopf und die Wilde Dreizehn (1962) (La terribile banda dei "tredici" pirati)
* Momo (1973) (Momo)
* Die Zauberschule und andere Geschichten (1977) (A scuola di magia e altre storie)
* Die Unendliche Geschichte (1979) (La storia infinita)
* Das Gauklermärchen (1982) (La favola dei saltimbanchi)
* Der Spiegel im Spiegel (1986) (Lo specchio nello specchio)
* Der satanarchäolügenialkohöllische Wunschpunsch (1989) (La notte dei desideri)
* Das Gefägnis der Freiheit (1992) (La prigione della libertà)
* Norbert Nackendick (1978) (Il mangiasogni)
Bastiano è un giovane goffo, e non è quel elle si dice comunemente un "ragazzo sveglio", ma la lettura (e il termine è improprio, perché egli passerà alternativamente dal ruolo di lettore a quello di personaggio e di protagonista) di questo libro lo farà cambiare e farà cambiare la Storia stessa. Gli farà capire che il "fa' ciò che vuoi" che sta scritto sull'amuleto ricevuto in dono non significa "fa' quel che ti pare", ma esorta a seguire la volontà più profonda per trovare se stessi. Che è la strada più ardua del mon do. Il libro e Bastiano la percorreranno insieme, e il ragazzo attraverserà tutti i suoi desideri e passerà dalla goffaggine alla bellezza, alla forza, alla sapienza, al potere, fino a quando dovrà fermarsi... Moderno romanzo di formazione, storia di un'anima, folgorante scoperta dell'amore, indimenticabile avventura, ma anche lungo viaggio nell'immaginario e itinerario nell' arte e nella mitologia, ha storia infinita è uno dei grandi libri per tutti del nostro tempo che ha conquistato, avvinto e incantato generazioni di lettori.
Incipit:
Questa scritta stava sulla porta a vetri di una botteguccia, ma naturalmente così la si vedeva solo guardando attraverso il vetro dall'interno del locale in penombra. Fuori era una fredda, grigia giornata novembrina e pioveva a catinelle. Le gocce di pioggia correvano giù lungo il vetro, sopra gli svolazzi delle lettere. Tutto ciò che si riusciva a vedere attraverso il cristallo era un muro macchiato di pioggia dall'altro lato della strada. D'improvviso la porta venne spalancata con tanta violenza che un piccolo grappolo di campanellini d'ottone sospeso sul battente cominciò a tintinnare tutto eccitato e ci volle un bel po' prima che si rimettesse tranquillo. Causa di quello scompiglio era un ragazzino piccolo e grassoccio, di forse dieci, undici anni. I capelli scuri gli ricadevano bagnati sul viso, il cappotto era molle di pioggia e tutto gocciolante; sul fianco, pendente da una cinghia a tracolla, portava una cartella di scuola. Era piuttosto pallido e senza fiato ma, in contrasto con l'affanno che lo aveva condotto fin lì, ora se ne stava sulla porta, immob ile, come se avesse messo radici. Davanti a lui si apriva una stanza lunga e stretta che si perdeva verso il fondo nella penombra. Alle pareti c'erano scaffali che arrivavano fino al soffitto, zéppi di libri d'ogni formato e dimensione. Sul pavimento stavano accatastati mucchi di volumoni «in-folio», su alcune tavole erano ammassate montagne di libri più piccoli, rilegati in pelle e dal brillante taglio dorato. Da dietro un muro di libri, alto quanto un uomo, che si levava all'estremità opposta della stanza, veniva il bagliore di una lampada. In quella luce si levava di tanto in tanto un anello di fumo che s'ingrandiva salendo per poi andare a dissolversi in alto, nel buio. Pareva uno di quei segnali che usano gli indiani per mandarsi notizie da una montagna all'altra. Evidentemente laggiù c'era qualcuno e in effetti il ragazzo udì ora una voce piuttosto brusca che dietro la parete di libri diceva: «Si meravigli dentro o fuori, ma chiuda la porta. C'è corrente.» Il ragazzo ubbidì e chiuse piano la porta. Poi si accostò alla parete di libri e gettò cauto un'occhiatina oltre l'angolo: lì, in una g rande poltrona di cuoio consunto, con lo schienale alto e orecchiuto, stava seduto un ometto grosso e tarchiato. Indossava un vestito nero tutto spiegazzato che aveva l'aria di essere molto vecchio e piuttosto polveroso. La pancia era tenuta su da un panciotto a fiori. L'uomo aveva una bella pelata, solo sopra le orecchie si drizzavano verso l'alto due cespuglietti di capelli bianchi. Aveva una faccia arrossata che faceva pensare al muso di un bulldog incattivito. Sul gran naso a patata troneggiavano gli occhiali cerchiati d'oro. Una gran pipa ricurva gli pendeva all'angolo della bocca che ricadeva tutta storta da una parte. Sulle ginocchia teneva un libro che evidentemente stava leggendo, perché, richiudendolo di colpo, aveva lasciato fra le pagine l'indice grasso della mano sinistra, come segnalibro, per così dire.
Una finestra aperta sul regno dei sogni, dell'immaginazione, dei libri, della letteratura. Un successo infinito. Bastiano Balthazar Bux è un ragazzino goffo, grassoccio, soprattutto solo. E ha una grande passione: leggere. In un giorno di pioggia, inseguito dai compagni che si fanno beffe di lui, si rifugia in una vecchia libreria dove trova un volume intitolato La storia infinita. Il libraio non vuole venderlo, ma l’attrazione per quel libro è tale che Bastiano lo ruba e ci si immerge letteralmente: infatti, scopre che proprio lui, Bastiano, non è solo spettatore delle meravigliose avventure che vi sono narrate, ma ne è anche protagonista, chiamato a salvare i destini del mondo incantato di Fantasilandia, con le sue mitiche creature e le sue città sospese. Libro dentro al libro, La storia infinita, si anima quando Bastiano entra nella vicenda in un gioco incantevole e ingegnoso sul rapporto fra immaginazione e realtà.
Scritto da Michael Ende nel 1979, è diventato un successo mondiale tradotto in tutto il mondo. Come i libri di Lewis Carroll e di John Tolkien, La storia infinita è un classico della letteratura per tutti i giovani dai dodici ai cent’anni, che insegna a coltivare i nostri desideri e i nostri sogni, perché è sempre meglio credere ed essere considerati folli, piuttosto che non credere ed essere considerati per questo «delle persone adulte». Un romanzo di formazione, un romanzo iniziatico, un viaggio nella mitologia e nella letteratura, ma soprattutto un libro che lascia a ciascuno la scelta della pista di lettura da seguire alla ricerca delle proprie impronte all’interno della Storia Infinita.
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