Titolo originale: The Black Dahlia Nazionalità: Germania/USA/Bulgaria Anno: 2006 Genere: Thriller, Noir Durata: 121 minuti
Soggetto: Tratto dal romanzo Dalia Nera (The Black Dahlia) di James Ellroy Sceneggiatura: Josh Friedman Montaggio: Bill Pankow Musiche: Mark Isham Fotografia: Vilmos Zsigmond Scenografia: Dante Ferretti Costumi: Jenny Beavan Presentato da: Universal Pictures, Millennium Films Produttore: Rudy Cohen, Moshe Diamant, Michael P. Flannigan, Avi Lerner, Art Linson Produzione: Signature Pictures, Equity Pictures Med. Gmbh, Nu Image Entertainment Gmbh, Art Linson Productions, Davis-Films Distribuzione: 01 Distribution Sito ufficiale: www.theblackdahliamovie.net Data di uscita : 29 settembre 2006 (al cinema)
Los Angeles, 1947. Due poliziotti, Blanchard (Aaron Eckhart) e Bleichert (Josh Hartnett), indagano sulla misteriosa morte di Elizabeth Short, una ex prostituta ora aspirante attrice, nota anche come Dalia Nera. I due poliziotti dopo aver scoperto che il fidanzato della vittima non é del tutto estraneo ai fatti si rendono conto che anche all'interno della polizia c'é qualcuno che non vuole far luce completamente sull'omicidio. Mentre Blanchard è sempre più preoccupato perché il raccapricciante omicidio minaccia la sua relazione con Kay (Scarlett Johansson), il suo partner Bleichert si sente sempre più attratto dalla enigmatica Madeleine Linscott (Hilary Swank), figlia di uno degli uomini più importanti della città, che si rivela stranamente legata alla vittima.
Chissà se De Palma dopo aver visto i primi minuti di Sin City si è convinto che Josh Hartnett fosse la faccia giusta per il suo Black Dahlia; certo è però che il regista del New Jersey (reduce dall'insuccesso di "Femme fatale") ha deciso per un quartetto di attori (oltre al sopraccitato, Aaron Eckhart, Scarlett Johansson e Hilary Swank) che avessero la faccia abbastanza pulita da poterla sporcare di fango come l'omonimo libro di James Ellroy pretendeva che fosse.
Siamo insomma dalle parti di L.A. Confidential, il più famoso finora dei romanzi scritti da Ellroy e poi portati sul grande schermo. Anche qui due poliziotti, anche qui un gioco di rimandi, di personaggi prima accantonati e poi ripresi, di "femmes fateles", di soldi che spariscono e pallottole che partono da non si sa dove e di un climax crescente che accumula suspance e mistero fino all'ultima inquadrature. Solo che stavolta però il legame con le immancabili vittime è più morboso: Ellroy ha scritto il libro pensando all'omicidio della sua amata/odiata madre avvenuto quando era ancora giovane ( non è infatti casuale la battuta rivolta al protagonista "Non mi sparerai mai. Non dimenticare a chi assomiglio. Perché quella ragazza…quella poveraccia morta…lei è tutto ciò che hai).
Nel tradurre il tutto sul grande schermo De Palma però non si limita a rievocare le atmosfere e ad accompagnare una narrazione, quella del libro, comunque molto cinematografica. Il suo linguaggio pretende un'unione dei due aspetti e così si impegna ad impregnare di significati ogni scena o semplice fotogramma del proprio lavoro. In questa comunità dove tutto è corrotto, in cui le stesse fondamenta delle case sono fatte di cartapesta, ogni personaggio nasconde la propria colpa. Nessuna tenda rimane bianca, neppure Bucky la cui "fortuna" proviene, nonostante tutto, da un incontro di boxe perso appositamente. Concetti sintetizzati (soprattutto) nella scena del ritrovamento del cadavere di Elizabeth Short che De Palma costruisce il fulcro centrale del proprio film. In questo lungo piano sequenza che tanto ricorda l'Orson Welles di "L'infernale Quinlain", abbiamo l'unione delle due storie che incrociandosi caratterizzeranno tutto il resto della narrazione. E così l'efferato omicidio dell'aspirante attrice si lega alla sparatoria che i due protagonisti intraprendono con due tizi di colore davanti ad un motel.
Lezione di regia, ma anche e soprattutto omaggio verso il genere noir. Black Dahlia è tutto questo: è il citare la Rita Hayworth protagonista di tanti film degli anni '50, è la scelta di nomi per i personaggi (dall'Emmett che ricorda lo scrittore pulp Hammett alla Key Lake variazione dell'Hitchockiana Veronica Lake di "Rebecca"), è il ricordo di "Blu dalia" (anch'esso con Veronica Lake) e il cadavere nella fontana di quello Scarface prima di Hawks e poi dello stesso De Palma. E'sua poi la voce fuoricampo dei filmini in cui i sogni e le disillusioni di Elizabeth Short trovano vita, ricordo e monito di quanto sotto le luci della magica Hollywoodland si rischi di trovare il rosso del sangue ed il nero della cronaca.
I premi: * Nastri d'argento 2007: migliore scenografia
La frase: "Combattiamo con un nemico senza volto in una terra di nessuno".
Critica: E' lui, Brian De Palma: glamour della vecchia Hollywood noir '30 e '40, l' intrigo giallo-sexy che inizia sul ring con i due poliziotti che se le danno di santa ragione ma poi si trovano in uno strano ménage a tre. La morale? Tutti mentono, ieri come oggi. E il misterioso omicidio dell' attricetta (cinema nel cinema), la sequenza cult (la morte a spirale di Eckhart), quella scandalosa (il fastoso locale lesbo), la scena che si raccomanda a voce (cena in famiglia ricca con la divina mamma Fiona Show) e finalmente il dipanarsi perverso del plot basato sul noto libro di Ellroy 'Black Dahlia' (Mondadori). Insomma, certo è manierismo, belle statuine, tutto quello che aspettate da un De Palma doc con ottimo ritmo e la scenografia magica di Ferretti che traveste Praga da Los Angeles. Quartetto di attori quasi divi: i più belli sono la Johasson e Hartnett, i più bravi Eckhart e Hillary Swank." (Maurizio Porro, 'Corriere della Sera', 29 settembre 2006)"
Perfetto per il vernissage della Mostra della Sfida, il film non lo è però, sul piano dell'emozione pura perché debordano le scenografie di scuola (L.A. riscostruita a Sofia), la voce narrante fuori campo, i passaggi di trama tortuosi, le «spiegazioni» puntigliose, e a tratti affiora la maniera. Insomma, De Palma - grazie alla strepitosa versatilità che gli ha fatto firmare numerosi capolavori - tiene testa agli oscuri baratri del libro e porta a termine la missione impossibile, ma non riesce stavolta ad aggiungervi un proprio tocco originale, in qualche modo incandescente o persino irrispettoso." (Valerio Caprara, 'Il Mattino', 31 agosto 2006)
Code:
General #0
Complete name : The Black Dahlia.avi
Format : AVI
Format/Info : Audio Video Interleave
Format/Family : RIFF
File size : 700 MiB
PlayTime : 1h 56mn
Bit rate : 834 Kbps
StreamSize : 14.3 MiB
Writing application : VirtualDubMod 1.5.10.2 (build 2540/release)
Writing library : VirtualDubMod build 2540/release
Video #0
Codec : XviD
Codec/Family : MPEG-4
Codec/Info : XviD project
Codec profile : Streaming Video Profile/Level 1
Codec settings/Packe : No
Codec settings/BVOP : Yes
Codec settings/QPel : No
Codec settings/GMC : 0
Codec settings/Matri : Default
PlayTime : 1h 56mn
Bit rate : 700 Kbps
Width : 576 pixels
Height : 240 pixels
Display Aspect ratio : 2.400
Frame rate : 25.000 fps
Resolution : 8 bits
Chroma : 4:2:0
Interlacement : Progressive
Bits/(Pixel*Frame) : 0.201
StreamSize : 582 MiB
Audio #0
Codec : MPEG-1 Audio layer 3
Codec profile : Joint stereo
PlayTime : 1h 56mn
Bit rate : 125 Kbps
Bit rate mode : VBR
Channel(s) : 2 channels
Sampling rate : 48 KHz
Resolution : 16 bits
StreamSize : 104 MiB
Writing library : LAME3.90.
Encoding settings : ABR
|