Titolo originale: Die Nacht gehort den Wolfen
Titolo italiano: Incubo
Autore: Wulf Dorn
1ª ed. originale: 2016
Data di pubblicazione: 26/05/2016
Genere: Romanzo
Sottogenere: Psicothriller
Editore: Corbaccio
Collana: Top Thriller
Traduzione: Alessandra Petrelli
Pagine: 361
Wulf Dorn nato il 20 aprile 1969 (età 47) a Ichenhausen, Germania è uno scrittore tedesco.
Oltre ad aver studiato lingue, ha lavorato per anni come logopedista per la riabilitazione del linguaggio in pazienti psichiatrici. Da sempre appassionato della lettura, Dorn comincia a scrivere vari racconti sin da quando aveva dodici anni. La psichiatra è stato il suo primo romanzo pubblicato in Germania il 5 gennaio 2009, divenuto un caso editoriale grazie al passaparola tra i lettori. A partire dal 2010 il romanzo venne tradotto in altre lingue, diventando un best seller con oltre 100.000 copie vendute.
In Italia le sue opere sono pubblicate dalla casa editrice Corbaccio.
2010 - La psichiatra (Trigger)
2011 - Il superstite (Kalte Stille)
2012 - Follia profonda (Dunkler Wahn)
2013 - Il mio cuore cattivo (Mein böses Herz)
2014 - Phobia 2016 - Incubo (Die Nacht gehort den Wolfen)
2017 - Gli eredi (Die kinder)
Simon è un ragazzo difficile, rinchiuso da sempre nel suo mondo. La sua vita precipita in un incubo dopo la morte dei genitori in un terribile incidente d'auto, dal quale Simon esce miracolosamente illeso ma, da allora, soffre di fobie, allucinazioni, sogni che lo tormentano ogni notte. Costretto a trasferirsi dalla zia Tilia dopo un periodo di riabilitazione in ospedale, passa le sue giornate esplorando la campagna sulla bicicletta del fratello Michael. Nella zona sembra aggirarsi un mostro: una ragazza è scomparsa, e una notte si perdono le tracce anche di Melina, la fidanzata di Michael, il quale diventa l'indiziato principale. Insieme a Caro, una ragazza solitaria che ha conosciuto nella sua nuova scuola, Simon affronta le proprie paure più nascoste e va a caccia del lupo che miete le sue vittime nel bosco di Fahlenberg. Ma niente è come sembra. Oscuro, inquietante, avvolgente, Incubo è il nuovo psicothriller di Wulf Dorn.
Incipit:
C’ERA UNA VOLTA...
...una bella giornata di giugno. Due bambini di cinque anni, un maschio e una femmina, osservavano dalla staccionata del giardino il gatto dei vicini che aveva catturato un uccellino. L’aveva bloccato sul prato, ci aveva giocato per un po’, poi gli aveva spaccato la testa con un morso.
La bambina distolse lo sguardo, disgustata, e strinse la mano del bambino.
«Sai una cosa?» disse. «Ci hanno detto una bugia.»
Il bambino la guardò senza capire. «Chi ci ha detto una bugia?»
«I grandi. Ci raccontano le favole, ma non sono mica vere.»
Indicò il gatto che aveva divorato la preda in due bocconi e stava trotterellando via soddisfatto. Dell’uccellino rimanevano soltanto un’ala strappata e un mucchietto di piume insanguinate.
«Se adesso apriamo la pancia del gatto, l’uccellino non volerà via. Non è possibile, è morto.»
Il bambino pensò alla favola che sua madre aveva letto loro la sera prima. «È vero. È quello che sarebbe successo anche a Cappuccetto Rosso e alla nonna, ma solo se il lupo se le fosse mangiate per davvero.»
«Proprio così.» La bambina annuì. «Il lupo ha denti molto più affilati di un gatto. Quindi la favola è una bugia e la tua mamma non ci ha detto la verità.»
“Incubo” è un romanzo in bianco e nero, sogno e realtà si confondono, luci e ombre danzano tracciando cicatrici profonde. Due sono le grandi paure che aleggiano in questa storia: la solitudine e il timore di essere dimenticati. Simon cerca di affrontare le sue fobie, diventa coraggioso e riesce a stabilire un rapporto d’amicizia con Caro. Con pudica vergogna abbandona le vesti “del vigliacco” e affronta la sfida con se stesso e con il mondo. Combatte contro il lupo dando ascolto alla ragione e ai sentimenti. Forse così avrà una possibilità di vittoria. Forse non sarà divorato. Forse sconfiggerà il male permettendo al bene di trionfare. Forse.
Sappiate che una volta entrata nel meccanismo narrativo probabilmente sarà impossibile uscirne se non dopo aver letto l’ultima travolgente pagina. In questo thriller, farà piacere a molti di voi, non c’è violenza estrema e scie di sangue. La polizia fa capolino negli ultimi capitoli con un ruolo secondario. Ma come, direte, un thriller senza omicidi cruenti, indagini supertecnologiche, colpi di scena al cardiopalma? Sì, “Incubo” è un romanzo in bianco e nero. Wulf Dorn conferma il suo talento narrativo creando un thriller in cui la tensione, palpabile e sempre presente, è un elemento principale della trama. Attraverso la tensione, lo scrittore, riesce a creare nel lettore incertezza, attesa, sorpresa. Simon dovrà affrontare molti pericoli e ciò coinvolgerà emotivamente il lettore che si schiererà con lui, incoraggiandolo nelle sue imprese, temendo per la sua vita. C’è un costante senso d morte in questa storia che presenta un intreccio dinamico in cui i personaggi si muovono con un ritmo coinvolgente. Il tessuto narrativo è suddiviso in capitoli lunghi e brevi che creano curiosità. Il finale capovolgerà ogni vostra convinzione perché in un thriller che esplora il subconscio umano, nulla è come appare. In noi ci sono anfratti oscuri in cui si nascondono le nostre paure. La vita è un continuo cambiamento, non si può tornare indietro, bisogna guardare avanti perché il futuro è la nostra ricchezza. Cosa posso dirvi ancora? “Incubo” rende reali le insidie della mente, siate pronti a tutto.
Prima di salutarvi, vorrei riproporvi una frase di Billy Idol, la leggenda del rock, che Wulf Dorn riporta nella postfazione del libro:
Vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo, e prima o poi avrai ragione.
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