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.: Trama :.
Vengono chiamati beni comuni. Non sono una realtà evanescente a beneficio di un pugno di intellettuali su Internet. Sono invece alla base di un rinnovamento sociale e politico che già oggi ha riflessi sull’intero pianeta. Come per l’acqua, l’ambiente o la sanità, i cittadini reclamano ciò che spetta loro di diritto. Dal software libero all’informazione medica e scientifica, dalle enciclopedie collaborative ai sistemi agroalimentari che rispettano il territorio e le tradizioni di appartenenza, il mondo viene percorso da una corrente che contrasta la progressiva privatizzazione di tutti gli ambiti della conoscenza umana. E si scontra con la smania di appropriazione delle multinazionali, che schierano studi legali agguerriti, fiumi di denaro e protezioni politiche.
.: Copertina :.
Tutti pirati? È quello che la propaganda contro gli scambi di archivi musicali vorrebbe farci credere. Ma i fautori della «proprietà informatica» a ogni costo dovranno lottare senza fine contro le nuove forme di espressione. Infatti queste, che si fondano sulla possibilità di condividere l’atto di creare e di cooperare a livelli inediti, resi possibili dall’avvento di internet, sono sempre più potenti.
Hanno tentato di mettere sotto chiave le varietà di riso coltivate in Estremo Oriente e hanno denunciato agricoltori “colpevoli” di essersi ritrovati loro malgrado con raccolti OGM per cause ambientali. Vorrebbero che le formule matematiche fossero di quasi esclusivo utilizzo di poche realtà tecnologiche che, con la scusa di fare innovazione, impongono monopoli a scapito di concorrenti, consumatori e cittadini. Spacciano logiche sanitarie incentrate sulla somministrazione di medicinali a tutto beneficio dell’industria farmacologica ignorando il diritto all’accesso a cure fondamentali per tutti e negando le strategie per la prevenzione delle malattie. Chi sono? Sono le corporation e i governi compiacenti che combattono i beni comuni informazionali
Prefazione di Juan Carlos De Martin http://demartin.polito.it/
.: Biografia dell'autore :.
Philippe Aigrain, professore di informatica a Parigi ed ex responsabile del settore tecnologie del software alla Commissione europea, autore di «Causa Comune: l'informazione tra bene comune e proprietà» e «Internet e Creazione: come riconoscere gli scambi su Internet e remunerarli», le cui idee sono diventate emblematiche per i militanti - non solo in Francia - della libertà di espressione su Internet.
.: Scheda :.
Autore: Philippe Aigrain - Edizione italiana a cura di Antonella Beccaria e Andrea Glorioso
Titolo: Causa Comune: L’informazione tra bene comune e proprietà.
Editore: Nuovi Equilibri - Stampa Alternativa - Collana: Eretica speciale
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Formato del file: PDF
Lingua: Italiano
Anno: 2007 |