Titolo originale: The Dressmaker Paese: Australia Anno: 2015 Durata: 118 minuti Genere: Drammatico
Soggetto: Basato sull'omonimo romanzo di Rosalie Ham. Sceneggiatura: Jocelyn Moorhouse Fotografia: Donald McAlpine Montaggio: Jill Bilcock Musiche: David Hirschfelder Scenografia: Roger Ford Costumi: Marion Boyce, Margot Wilson Trucco: Jac Charlton, Warren Hanneman, Helen Magelaki, Ivana Primorac, Shane Thomas Effetti speciali: Jeff Little, Tim O'Brien Produttore: Sue Maslin Produzione: Screen Australia, Ingenious Senior Film Fund, Film Art Media, Embankment Films, White Hot Productions Distribuzione: Eagle Pictures Sito ufficiale: www.thedressmakermovie.com.au Data di uscita: 28 Aprile 2016(Cinema)
1951. Tilly Dunnage, affascinante e talentuosa stilista, dopo aver lavorato per anni per i più grandi atelier parigini di haute couture, decide di far ritorno a Dungatar, un piccolo paesino nel sud est dell'Australia. Dopo quasi 20 anni di assenza, Tilly, che - ancora bambina - ha dovuto abbandonare la città natale in seguito a un tragico evento, torna per stare accanto all'eccentrica madre, Molly, e affrontare un passato scomodo e doloroso. Nel cuore di Tilly matura un desiderio di vendetta. A Dungatar tutti conoscono Tilly. Ottusi, curiosi, scontrosi e poco socievoli, gli abitanti di Dungatar difendono un equilibrio precario, consapevoli che nessun segreto è davvero al sicuro. Il ritorno di Tilly in città fa vacillare questo labile equilibrio. La minaccia si veste di strane ed esotiche stoffe, giunte dalla Francia fino a Dungatar a bordo di cassapanche cariche di tessuti. Il sergente Farrat è il primo a notare con quanta grazia e passione Tilly dia vita alle proprie creazioni, fatte di seta e fili pregiati. È lui a giocare il ruolo di interfaccia tra Tilly e gli altri abitanti del paese, che non hanno dimenticato la tragedia di cui hanno sempre creduto colpevole Tilly - tanto da indurla a partire e ad esiliarsi in Francia. Tilly sente di essere stata ingiustamente accusata, ma non ha un chiaro ricordo di quanto accaduto. Gli abitanti di Dungatar, attratti dalle sue incredibili abilità sartoriali, la aiuteranno più o meno consapevolmente a ricostruire il mosaico della verità, tessera dopo tessera. Gli abiti meravigliosi che Tilly sa creare diventano un'arma contro i suoi detrattori. Ma la vendetta si paga a caro prezzo. La posta in gioco si fa alta quando Evan Pettyman, che nutre nei confronti di Tilly e Molly un odio viscerale, assume Una Pleasance, una stilista di Melbourne, perché metta in difficoltà Tilly e decreti la fine della sua carriera.
[b] Il diavolo è tornato a Dungatar e ha le fattezze della bella e insuperabile Kate Winslet! L’attrice premio Oscar per “The Reader” interpreta nella pellicola di Jocelyn Moorhouse l’affascinante e talentuosa stilista Tilly Dunnage che decide di fare ritorno, dopo circa vent’anni, nello sperduto paesino nel sud est dell'Australia da cui tanti anni prima era stata cacciata in seguito a un’infamante accusa che ancora la perseguita. Infatti, è stata accusata di aver ucciso da ragazzina un suo coetaneo, Stewart Pettyman, ma nemmeno lei ricorda cosa sia successo in realtà e scoprire la verità è uno dei tanti motivi che la riportano a casa. Tilly torna anche per occuparsi della madre, conosciuta come Molly la pazza, e vendicarsi di chi l’ha allontanata quando era ancora una bambina. La strada verso la verità e la vendetta però si compie attraverso le splendide creazioni sartoriali che la donna, insieme all’aiuto della madre, riesce a realizzare, cambiando totalmente la vita delle donne della cittadina. Nonostante la sua bravura nel cambiare l’aspetto delle persone, i cittadini di Dungstar continuano a considerarla un’assassina e, al pari della madre, una reietta della società. Man mano che si scopre la verità, vengono anche alla luce i vizi degli abitanti di questo paesino australiano, vengono a galla segreti rimasti sino allora sepolti sotto l’ipocrisia e veniamo sommersi dalla squallida atmosfera del posto e dalla cattiveria dei suoi abitanti. L’unica persona che si discosta da questo modo di fare è Teddy, a cui presta volto e, soprattutto, muscoli il Liam Hemsworth di “Hunger games” che si innamora di Tilly ed è deciso a sfidare le maldicenze pur di stare con la donna, anche se questa si considera “maledetta” e cerca, con poca convinzione a dire il vero, di allontanarlo da sé. È difficile inserire “The Dressmaker - Il diavolo è tornato” in un determinato genere cinematografico, se infatti inizia come una sorta di revenge-western, in cui al posto delle pistole ci sono i costumi e la macchina da cucire Singer con cui Tilly arriva in paese, poi si prosegue nei toni della black commedy fino a sconfinare nel romantico e nel melodramma. Un miscuglio di generi che in alcuni casi è piacevole, ma che in altri pare troppo scontato e stona con la storia. Una storia che presenta il suo punto più debole probabilmente in una sceneggiatura non all’altezza e che non riesce a sfruttare appieno le numerose ed evidenti possibilità rappresentate dall’argomento. Infatti, la pellicola si regge principalmente sulle splendide creazioni dei costumi, ad opera di Marion Boyce e Margot Wilson (quest’ultima si è occupata esclusivamente degli abiti della Winslet), sulla bella fotografia (in particolare quella relativa ai flashback di quando Tilly era una bambina) e alle performance degli attori. La parte migliore della pellicola, infatti, è rappresentata proprio dalla bravura dei suoi interpreti, grandiosi nel delineare i rispettivi personaggi, dallo Hugo Weaving nei panni del Sergente Farrat, amante di stravaganti travestimenti, alla bravissima Judy Davis, capace di farci commuovere e ridere grazie alla sua Molly, fino alla protagonista. La Winslet, infatti, conferma appieno di essere un’attrice camaleontica e in grado di cambiare pelle insieme al suo personaggio, dalla dolce Rose di “Titanic”, alla spumeggiante Clementine Kruczynski di “Se mi lasci ti cancello” alla granitica Hanna Schmitz di “The Reader - A voce alta”, fino alla protagonista di questo “The Dressmaker - Il diavolo è tornato“, dove il suo personaggio è ora sfrontato, forte, deciso, vendicativo, ora fragile e vulnerabile, ma sempre affascinante e seducente. Concludendo possiamo dire che, nonostante alcune pecche, “The Dressmaker - Il diavolo è tornato” è un film piacevole da vedere, che strappa sorrisi, in particolare durante la prima parte, ma che cala di tono nella seconda metà, mancando di essere abbastanza graffiante e imprevedibile.[b]
Code:
Generale Nome completo : The.Dressmaker.Il.Diavolo.è.Tornato.2015.iTALiAN.BDRiP.XviD-HDi[MT].avi Formato : AVI Formato/Informazioni : Audio Video Interleave Dimensione : 1,85 GiB Durata : 1o 58min Bitrate totale : 2.234 Kbps Creato con : VirtualDubMod 1.5.10.2 (build 2540/release) Compressore : VirtualDubMod build 2540/release Video ID : 0 Formato : MPEG-4 Visual Profilo formato : Advanced [email protected] Impostazioni formato, BVOP : 1 Impostazioni formato, QPel : No Impostazioni formato, GMC : No warppoints Impostazioni formato, Matrix : Default (H.263) ID codec : XVID ID codec/Suggerimento : XviD Durata : 1o 58min Bitrate : 1.841 Kbps Larghezza : 720 pixel Altezza : 304 pixel Rapporto aspetto visualizzazione : 2,35:1 Frame rate : 24,000 fps Spazio colore : YUV Croma subsampling : 4:2:0 Profondità bit : 8 bit Tipo scansione : Progressivo Modo compressione : Con perdita Bit/(pixel*frame) : 0.350 Dimensione della traccia : 1,52 GiB (82%) Compressore : XviD 67 Audio ID : 1 Formato : AC-3 Formato/Informazioni : Audio Coding 3 Estensione modo : CM (complete main) Impostazioni formato, Endianness : Big ID codec : 2000 Durata : 1o 58min Modalità bitrate : Costante Bitrate : 384 Kbps Canali : 6 canali Posizione canali : Front: L C R, Side: L R, LFE Frequenza campionamento : 48,0 KHz Modo compressione : Con perdita Dimensione della traccia : 326MiB (17%) Allineamento : Audio splittato Durata intervallo : 42 ms (1,00 frame) Intervallo pre caricamento : 500 ms
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