Titolo originale: Ya Tayr El Tayer Paese: Olanda, UK, Qatar, Argentina, Egypt, Palestine, United Arab Emirates Anno: 2015 Durata: 100 minuti Genere: Biografico, Drammatico
Sceneggiatura: Hany Abu-Assad, Sameh Zoabi Fotografia: Ehab Assal Montaggio: Eyas Salman Musiche: Hani Asfari Scenografia: Nael Kanj Trucco: Farah Jadaane, Mohammad Ali Visual Effecs: Jeremy Booth, Remco Consten, Joppe de Graaf, Luke Dodd, Alex Gray Produttore: Baher Agbariya, Hana Alhirsi-Evans, Sawsan Asfari , Hans de Wolf, Amira Diab, Mohamed Hefzy, Ali Jaafar, Hanneke Niens Produzione: Cactus World Films, Fortress Film Clinic, Full Moon Productions, Idol Film Production, KeyFilm, Mezza Terra Media, September Film Distribuzione: Adler Entertainment Data di uscita: 14 Aprile 2016 (Cinema)
Gaza. Per Mohammed Assaf e sua sorella Nour, Gaza è la loro casa e il loro parco giochi. È dove, insieme ai loro migliori amici Ahmad e Omar, fanno musica, giocano a calcio e hanno il coraggio di sognare in grande. La loro band è alla buona, utilizzano vecchi strumenti musicali, ma nonostante tutto hanno grandi ambizioni. Mohammed e Nour desidererebbero cantare all’Opera Hall del Cairo; per raggiungerla sarebbe necessaria una vita intera, ma Mohammed scoprirà che per alcuni sogni vale la pena di lottare. Per pagarsi gli studi universitari canta ai matrimoni e guida un taxi. Anche quando l’assedio nel territorio di Gaza si intensifica, e si vive in una situazione sempre più minacciosa, Mohammed sa di avere un dono raro; con la sua voce può far sorridere e dimenticare i problemi e i dolori. Una sera, ecco la possibilità che il sogno si avveri: sente in tv che i provini per “Arab Idol”, lo show più popolare nel mondo arabo, si svolgono al Cairo. I confini sono chiusi. Sembra non esserci via d’uscita. Ma la voglia di realizzare un sogno è più forte di ogni ostacolo... Ecco l’opportunità di cambiare la sua vita e dare a un popolo senza voce la più grande sensazione: la libertà di amare, vivere e sentirsi liberi.
[b] Mohammed Assaf ha la voce di un angelo e cantare è il suo sogno fin da bambino, quando si esibiva col complessino formato con la sorella e due amici suonando ai matrimoni. Ma dopo la morte di lei per una malattia, i sogni vengono riposti nel cassetto. Ormai ventenne, Mohammed per mantenersi agli studi fa il tassista, anche se il canto resta la sua passione. Purtroppo vive a Gaza, città perennemente in guerra e sotto assedio, da dove non gli è consentito uscire, ma quando incontra di nuovo un’amica della sorella, anch’essa malata, ne riceve la spinta a non mollare e decide di fare l’impossibile per riuscire ad arrivare in Egitto e partecipare al talent Arab Idol. Vere o meno che siano, c’è qualcosa che accomuna tutte le storie di riscatto dalla guerra, dalla miseria, dalla sfortuna di essere nati in posti orribili dove la maggioranza della popolazione non ha i diritti più elementari, a partire da quello a una vita pacifica. Che i film si intitolino The Millionaire, Rock the Kasbah o The Idol, e che le raccontino sotto forma di commedia o di melodramma, il risultato finale non può che essere il trionfo del singolo sulle avversità e la trasformazione in simbolo e modello positivo per un intero popolo. E’ paradossale che la forza di volontà e il successo di un individuo - che verosimilmente non cambierà niente nelle condizioni materiali di nessuno - diventino motivo di tripudio per la popolazione di un paese. I veri e spontanei festeggiamenti per la vittoria di Assaf ad Arab Idol, mostrati nel finale del film, ricordano moltissimo quelli che si scatenarono in Italia per i mondiali di calcio dell’82 o perfino per quelli meno epici del 2006. Ma se identificarsi con una squadra durante un lungo torneo è un processo quasi naturale, perché il gruppo in senso traslato rappresenta comunque una nazione, è assai più singolare quando lo stesso effetto è provocato da un cantante o dal vincitore di un quiz. La storia di The Idol, raccontata secondo i consueti canoni del genere da Hany Aby-Assad, si differenzia dai suoi omologhi solo perché si svolge a Gaza, città blindata, bombardata e sotto assedio. Ma se un documentario sulla vicenda, fatto anche a posteriori, con immagini di repertorio e interviste ai protagonisti, avrebbe aiutato a contestualizzarla e a renderla più interessante, la ricostruzione cinematografica risulta meno efficace. Intanto perché sappiamo come è andata a finire e gli ostacoli che Mohammed Assaf ha dovuto superare nel film sembrano meno terribili di come sicuramente saranno stati nella realtà: valga per tutti l’improvviso ripensamento dell’amico integralista che considera peccato mortale la sua ambizione e, da guardia di frontiera, lo lascia andare e lo aiuta a passare il confine. Forse è successo davvero, ma il modo in cui il regista lo rappresenta dà l’idea di un espediente narrativo un po’ posticcio. Non stiamo mai veramente in pensiero per il giovane cantante, che appena arrivato alla selezione del talent show e rimasto senza biglietto, trova un ragazzo di origine palestinese che gli cede il suo dopo averlo sentito cantare nel bagno. Gli anni della sofferenza, quando Mohammed deve mantenersi agli studi guidando il taxi e continua a vivere nella camera che ha condiviso con l’adorata sorella scomparsa, sono riassunti dopo un’ellissi visivamente bella ma poco efficace dal punto di vista narrativo. Risulta per questo tanto più netto il taglio tra una prima parte affascinante e anche divertente, con le vicende di quattro bambini innocenti e sfrontati al tempo stesso, che sfidano il pericolo per mettere su un loro complesso, e quella in cui Mohammed ormai adulto e solo deve vincere a nome di tutti. Dopo esser stato selezionato, il cantante dalla voce angelica viene immediatamente catapultato nell’agone, va in crisi, ha un attacco di panico, viene richiamato a se stesso da chi gli vuole bene e diventa il primo cantante palestinese a vincere Arab Idol, riscattando le sofferenze della sua famiglia e diventando un simbolo di riscossa e speranza per un intero popolo. Siamo convinti che The Idol sia un film capace di commuovere e la cui semplicità è probabilmente solo il mezzo scelto dal regista per arrivare a un pubblico più vasto possibile. Forse a noi sfugge qualcosa, o magari siamo troppo abituati alle quotidiani visioni di orrore delle guerre per vedere una possibilità di cambiamento per il mondo in individui eccezionali che fanno cose per cui sono naturalmente dotati. Certo è meglio che la gente scenda in piazza per fare festa invece che per combattere, ma ci sembra comunque triste che un senso così forte di gioia e orgoglio collettivo si sprigioni per la vittoria di un talent show costruito su modello dei gusti dell’opulento pubblico occidentale. E' un po' come se gli ultimi non fossero nemmeno più capaci di inventarsi i propri sogni.[b]
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Generale Nome completo : The.Idol.2015.iTALiAN.AC3.DVDRip.XviD-ReL[MT].avi Formato : AVI Formato/Informazioni : Audio Video Interleave Profilo formato : OpenDML Impostazioni formato : rec Dimensione : 1,37 GiB Durata : 1o 35min Bitrate totale : 2.060 Kbps Film : The.Idol.2015.iTALiAN.AC3.DVDRip.XviD-ReL Creato con : AVI-Mux GUI 1.17.8.3, Feb 16 201019:42:50 Video ID : 0 Formato : MPEG-4 Visual Profilo formato : Advanced [email protected] Impostazioni formato, BVOP : 2 Impostazioni formato, QPel : No Impostazioni formato, GMC : No warppoints Impostazioni formato, Matrix : Default (H.263) ID codec : XVID ID codec/Suggerimento : XviD Durata : 1o 35min Bitrate : 1.606 Kbps Larghezza : 720 pixel Altezza : 304 pixel Rapporto aspetto visualizzazione : 2,35:1 Frame rate : 25,000 fps Spazio colore : YUV Croma subsampling : 4:2:0 Profondità bit : 8 bit Tipo scansione : Progressivo Modo compressione : Con perdita Bit/(pixel*frame) : 0.294 Dimensione della traccia : 1,07 GiB (78%) Compressore : XviD 67 Audio ID : 1 Formato : AC-3 Formato/Informazioni : Audio Coding 3 Estensione modo : CM (complete main) Impostazioni formato, Endianness : Big ID codec : 2000 Durata : 1o 35min Modalità bitrate : Costante Bitrate : 448 Kbps Canali : 6 canali Posizione canali : Front: L C R, Side: L R, LFE Frequenza campionamento : 48,0 KHz Modo compressione : Con perdita Dimensione della traccia : 305MiB (22%) Allineamento : Audio allineato Durata intervallo : 64 ms (1,60 frame) Intervallo pre caricamento : 192 ms Titolo : [email protected] [ReL]
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