The International Un film di Tom Tykwer. Con Clive Owen, Naomi Watts, Armin Mueller-Stahl, Ulrich Thomsen, James Rebhorn, Jack McGee, Brian F. O'Byrne, Remy Auberjonois, Patrick Baladi, Victor Slezak, Luca Calvani, Luca Barbareschi, Michel Voletti, Jay Villiers, Fabrice Scott, Haluk Bilginer, Alessandro Fabrizi, Felix Solis, Nilaja Sun. Genere Drammatico, colore 118 minuti. - Produzione USA, Germania, Gran Bretagna 2009. - Distribuzione Sony Pictures - [Uscita nelle sale venerdì 20 marzo 2009]
TRAMA
L'agente dell'Interpol Louis Salinger, con la collaborazione di Eleanor Withman è impegnato in una missione che sembra davvero impossibile: far emergere le prove del coinvolgimento di una grande banca in imprese delinquenziali e terroristiche che si sviluppano in ogni area del pianeta. Partiti da Berlino (dove un collega di Louis ha perso la vita) i due seguono le piste di denaro sporco e giungono a Milano dove assistono all'omicidio, nel corso di un comizio, di un rampante leader della nuova destra. A ogni passo avanti che compie l'inchiesta, le vite dei due protagonisti sono sempre più a rischio.
Tra i doveri del critico c'è quello di raccontare il meno possibile di un thriller per non rovinare la sorpresa allo spettatore. Quando però si tratta di un film di azione e suspense in cui si lavora sulla fantapolitica (molto politica e, purtroppo, poco fantastica) bisogna segnalare alcuni elementi. Innanzitutto che nel film, scelto come apertura della Berlinale in un anno in cui non ci sono praticamente film italiani perché definiti 'culinari' dal direttore, l'Italia non fa certo una bella figura. Carabinieri inefficienti quando non corrotti, BR prese a pretesto di azioni delittuose organizzate da tutt'altri soggetti, famiglie di nuovi politici non precisamente operanti nella legalità. Insomma un bel quadretto del Belpaese visto da fuori.
Detto ciò va dato atto a Tykwer di avere messo il dito (pur con tutti gli artifici del genere e distruggendo il Museo Guggenheim di New York in una scena tanto spettacolare quanto irrealistica) in una delle più purulente piaghe della nostra era: l'attività delle banche. La sceneggiatura era in lavorazione da anni e quindi ogni riferimento all'attuale crisi è puramente fortuito ma non tutto è invenzione. Negli Anni Settanta la Bank of Credit and Commercial International con base a Karachi risultò essere una centrale di sostegno e finanziamento di una vastissima rete di traffici illegali ivi compreso il sostegno ad attività terroristiche. Sono trascorsi più di trent'anni. Tutto risolto e solo banche virtuose? A giudicare da quanto ci circonda si direbbe di no. Quindi godetevi la finzione ma, una volta usciti, tornate a leggere i giornali e a stare all'erta.
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