Titolo originale: The Midnight Man Paese: USA, Canada Anno: 2016 Durata: 95 minuti Genere: Horror
Soggetto: Basato sulla sceneggiatura originale di Rob Kennedy Sceneggiatura: Rob Kennedy, Travis Zariwny Fotografia: Gavin Kelly Montaggio: Kyle Tekiela Musiche: Olaf Pyttlik Scenografia: Melanie Rein Costumi: Patricia J. Henderson Trucco: Brandon Allen, Katie Goett, Sandy Lindala e altri Effetti speciali: Katie Freestone, Jason Wilkins Produttore: Frankie Lindquist, Cassian Elwes, Jeff Beesley, Kyle Tekiela, Evan Arnold Produzione: The Bridge Finance Company, Midnight Productions, Scooty Woop Elite Distribuzione: Adler Entertainment Data di uscita: 11 gennaio 2018 (Cinema)
Alex è una comunissima adolescente che vive con sua nonna Anna, malata. Durante una ricerca in soffitta, Alex trova le indicazioni per un gioco che, se svolto correttamente, risveglierà "l'uomo di mezzanotte": un essere malvagio che trasforma in realtà ogni incubo. In un primo momento, Alex e gli amici pensano che il gioco sia innocuo ma ben presto si renderanno conto che l'uomo di mezzanotte è qualcosa di molto più letale di quello che credevano. Ad allertarli sul pericolo che corrono è il dottor Goodberry che, in visita alla nonna, riesce a percepire la presenza del nemico.
Travis Zariwny si è fatto notare per il remake di Cabin Fever - non memorabile, ma neanche disprezzabile - e qui ci riprova con un altro remake, stavolta di un quasi omonimo (qui c'è in più l'articolo nel titolo) film irlandese scritto e diretto da Rob Kennedy nel 2013. La storia è quanto di più prototipico si possa immaginare, con la riproposizione di un babau evocato da sprovveduti come ne abbiamo visti parecchi nel corso degli anni. Così tanti che c'è da chiedersi come mai continuino a esserci sprovveduti che evocano babau. Proprio questo aspetto è forse quello più deficitario a livello di credibilità perché, se può essere accettabile che dei bambini giochino a evocare mostri, lo è meno quando a farlo sono dei giovani che si sono perfettamente resi conto che le cose sono piuttosto spettrali già come sono. In più, il comportamento dei personaggi, anche dopo l'inizio del gioco, manca spesso di logica: per tutti vale l'intervento della terza amica che, pur avendo avuto prova dell'esistenza dello spettro, decide di partecipare lo stesso al gioco con l'aria di chi la sa lunga, per poi crollare emotivamente quasi subito. Inoltre, non va taciuto che i due protagonisti non usano accendini (ma fiammiferi) e non portano orologi. Siamo abituati all'implausibilità nelle storie horror, ma come diceva il grande Richard Matheson è lecito partire da una premessa incredibile (nel senso di soprannaturale o fantascientifica) purché lo sviluppo poi sia rigoroso e coerente. Detto questo, il film ha anche i suoi punti forti. In primo luogo l'atmosfera e la messa in scena che sono curate ed efficaci. Come tutti gli horror ambientati in un luogo chiuso, anche questo è claustrofobico e oppressivo, ma lo è in modo riuscito e valido, rielaborando i vecchi stilemi del gotico con un uso sapiente della costante e minacciosa penombra in cui è immersa l'azione. L'essere spettrale non è dotato di un carisma caratterizzante ed è iconograficamente piuttosto generico: la sua specialità è quella di ritorcere sulle sue vittime le loro fobie. La cosa non è narrativamente molto significativa, ma fornisce lo spunto per qualche immagine riuscita. Un aspetto interessante, ma appena accennato, è la sottolineatura della compulsività del gioco, come se ci fosse una sorta di ludopatia dell'orrore. Gabrielle Haugh (Jeepers Creepers 3), la protagonista, è molto carina e ha una recitazione spontanea ed efficace che ispira simpatia. Ma il film è soprattutto di due vecchie volpi dell'horror che lo fanno proprio senza sforzo. Lin Shaye, resa famosa dalla serie di Insidious, ricopre con la consueta abilità un ruolo ambiguo e sinistro. Robert Englund, l'indimenticato Freddy Krueger dello schermo, evidenzia ancora una volta la sua versatilità dimostrandosi, come avvenuto spesso soprattutto negli ultimi anni, molto migliore dei film che interpreta.
Code:
Generale Nome completo : The.Midnight.Man.2017.iTALiAN.BDRiP.XviD-PRiME[MT].avi Formato : AVI Formato/Informazioni : Audio Video Interleave Dimensione : 1,41 GiB Durata : 1 o 32 min Bitrate totale : 2.166 kb/s Creato con : VirtualDubMod 1.5.10.2 (build 2542/release) Compressore : VirtualDubMod build 2542/release Video ID : 0 Formato : MPEG-4 Visual Profilo formato : Advanced [email protected] Impostazioni formato, BVOP : 2 Impostazioni formato, QPel : No Impostazioni formato, GMC : No warppoints Impostazioni formato, Matrix : Default (H.263) ID codec : XVID ID codec/Suggerimento : XviD Durata : 1 o 32 min Bitrate : 1.773 kb/s Larghezza : 720 pixel Altezza : 304 pixel Rapporto aspetto visualizzazione : 2,35:1 Frame rate : 23,976 (24000/1001) FPS Spazio colore : YUV Croma subsampling : 4:2:0 Profondità bit : 8 bit Tipo scansione : Progressivo Modo compressione : Con perdita Bit/(pixel*frame) : 0.338 Dimensione della traccia : 1,15 GiB (82%) Compressore : XviD 67 Audio ID : 1 Formato : AC-3 Formato/Informazioni : Audio Coding 3 Impostazioni formato, Endianness : Big ID codec : 2000 Durata : 1 o 32 min Modalità bitrate : Costante Bitrate : 384 kb/s Canali : 6 canali Posizione canali : Front: L C R, Side: L R, LFE Frequenza campionamento : 48,0 kHz Frame rate : 31,250 FPS (1536 SPF) Profondità bit : 16 bit Modo compressione : Con perdita Dimensione della traccia : 255MiB (18%) Allineamento : Audio splittato Durata intervallo : 42 ms (1,00 frame) Intervallo pre caricamento : 500 ms ServiceKind/String : Complete Main
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